sabato 15 gennaio 2011

Lo specchio di Narciso




Chi non conosce il mito di Narciso, lo splendido ragazzo innamorato della propria bellezza che si specchiò nelle acque di uno stagno fino a morirne, e gli dèi, impietositi, lo trasformarono nel fiore che porta il suo nome.

Il mio amico Oscar Wilde ci racconta l'episodio un po' a modo suo, con la consueta ironia che stempera la poesia. Il suo racconto si intitola Il DISCEPOLO, conosciuta anche come "Il Riflesso".
Per l'immagine, ho scelto un grande classico: il Narciso di Caravaggio.

IL DISCEPOLO – Oscar Wilde
Quando Narciso morì, lo stagno del suo piacere si trasformò in una polla di lacrime salse, e le Oreadi accorsero cantando attraverso i boschi per dargli conforto.
E quando videro che lo stagno si era trasformato da una polla di acqua dolce in una polla di lacrime salse, sciolsero le verdi trecce e dissero: “Non ci stupisce che tu pianga per Narciso, perché era davvero bellissimo” “Ma Narciso era bello?” domandò lo stagno. “Chi altri meglio di te potrebbe saperlo?” risposero sorprese le Oreadi. “Ci passava sempre davanti, mentre correva da te, perché era solo te che voleva, e sulle tue sponde Narciso si fermava e nello specchio delle tue acque, egli specchiava la propria bellezza” Lo stagno rispose:“Ma io amavo Narciso perché tutte le volte che lui si sdraiava sulle mie sponde, nello specchio dei suoi occhi vedevo specchiata la mia bellezza”.

Nessun commento: