lunedì 5 marzo 2012

Racconto: Come quando fuori piove


Voi da che parte state? Tra quelli che la pioggia la odiano oppure tra quelli che la amano? Se appartenete alla prima categoria, vi riconoscerete nel protagonista della storia che vi stiamo per raccontare. Però è un peccato, perché non sapete cosa vi può capitare in uno di quei giorni... come quando fuori piove.


Appena sveglio, sollevo un lembo del piumone, mi concedo del tempo, poi striscio verso la finestra, sposto lievemente la tenda. Se piove, mi ripeto che tutto è ok e faccio un respiro profondo. Mi allontano dalla finestra e le mie sfavillanti tende arancioni riecheggiano su tutte le pareti. Ne respiro il colore per qualche attimo. Devo farlo. Fuori è grigio, tetro sebbene luccicante perché bagnato, ma pur sempre grigio.
Ed io sì, sono meteoropatico. Un gran casino.
Una volta per una settimana intera mi sono rifiutato di uscire di casa. Ho chiamato il dottore, mi sono fatto prescrivere degli anti-depressivi. Il primo giorno di sole, sono tornato in ufficio e tutti mi guardavano strano. Strano lo sono, sicuro.

Odio gli ombrelli. E se piove e non posso permettermi altre assenze al lavoro, e sono costretto ad uscire, lo faccio senza copertura. Allora sì, la vivo come una sfida. Pioggia contro Me: diecimila a zero quasi sempre. Torno fradicio come un pulcino e tutti mi guardano strano.
Per me non c’è cosa più bella che spalancare le finestre e lasciarmi abbracciare dai raggi del sole. Quando accade, so per certo che sarà una giornata eccezionale.
Ma non posso andare avanti così e perdere tutte le giornate in cui piove, solo perché piove.

Così…ora sto camminando sul marciapiede e ancora…piove. Sono sotto un ombrello a forma di girasole. Guardo per terra, perché non sono abituato a schivare le pozzanghere.
Sbang! «Ops mi scusi….»
«Si figuri, anch’io avevo l’ombrello davanti per ripararmi e non l’ho vista!»
È la creatura più straordinaria che abbia mai visto. È così solare…e mi ha inebriato con la sua voce ed il suo sguardo.
Incurante e perso nella sua luce, abbasso il mio ombrello e le schizzo addosso altra acqua, come se non ne stesse scendendo abbastanza.
«Oh, cavoli, che sbadato! Perdonami, sono davvero mortificato!»
Lei semplicemente sorride. Improvvisamente non piove più. Io…mi sento baciato dal mio raggio di sole.
«Ti va un caffè?» le domando impacciato «Per farmi perdonare…»
Mi sento guarito. Ora sorrido, sempre…anche quando fuori piove.



Come quando fuori piove
di Paola Perry Amadeo

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