Andrea Colli Vignarelli è una delle penne più felici dei Menestrelli di Jorvik, il collettivo di giovani scrittori che collabora con il nostro programma. Leggete la storia che ha scritto per noi. Parla di un vecchio uomo che, appoggiato al bancone di un bar, sembra aver trovato il senso più profondo dell’esistenza umana.
Quella calda sala, quel bar, risplendeva delle sete dalle tiepide tonalità amaranto. Lì, cullato da un soffuso brusìo, c'era un vecchio uomo, poggiato sul bancone, come ogni giorno.
Probabilmente il barista, un turco dai radi capelli neri, immaginava ogni pomeriggio quel vecchio barbuto lasciare la propria stanza d'hotel, scendere da solo le rosse scale fra gli sguardi curiosi di altri occidentali e intrufolarsi nel bar, come un peccatore e non come un alcolizzato.
Poi, chissà cosa pensava il turco quando il vecchio, svuotati vari bicchieri, cominciava a parlare.
"La vita non è semplice" esordiva, spesso "Non è semplice accorgersi e accettare il caos di questa vita. Pensa: tu lavorerai qui per anni, per sfamare i tuoi due figli, per dargli un futuro. Poi, in guerra, uno diverrà preda di un suo simile, una granata gli esploderà ad un palmo dagli occhi... Ma non è questo il vero dramma: perché l'altro, nella stessa trincea, e tu qui, vecchio, sarete vivi? Perché, ti chiederai, è sopravvissuto vent'anni solo per morire nel fango? Ma non è la guerra, la tragedia: nella guerra sono passati milioni di uomini, nella vita, tutti."
Il turco stava già per rispondere e, stappata una bottiglia, fece, in buon inglese "Lei sa, signore, che non porta a nulla arrovellarsi su questa vita; siamo servi di Dio, l'Impenetrabile, e non è per noi comprenderne i voleri."
Il vecchio storse la bocca e scolò il gin; pronto, il turco ne versò ancora. Forse voleva mandarlo a dormire subito, per farlo tacere.
Il vecchio pensò, contemplando il tramonto sul Bosforo, come prima li invidiasse, quei credenti; gente ebbra di certezze, con una fede impossibile da scalfire. Ora, vecchio... aveva capito che erano come lui, degli alcolizzati sprofondati nell'inferno.
Il vecchio si alzò e si trascinò barcollando verso il salone e le scale; prima di lasciare il bar, si voltò con occhio spento verso il turco stupito "Sai... se Dio esistesse... ci avrebbe creato già tutti ubriachi, per poter sopravvivere in questo mondo."
Detto questo, Ernest Hemingway salì solo e in silenzio le rosse scale gremite di gente.
Tramonto sul Bosforo scritto da Andrea Colli Vignarelli
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