Ci sono storie che prendono il lettore per mano e lo accompagnano lungo percorsi tortuosi, spingendolo verso ripide discese per poi riafferrarlo bruscamente, un attimo prima del precipizio. La storia che vi stiamo per raccontare è una di queste. E nel leggerla qualcuno di voi sarà così bravo da individuare parecchi riferimenti mitologici.
C’era una volta il potente re di un’isola che, per superbia o errore, offese il dio del mare. Per vendetta un toro invincibile fu scagliato nel mezzo del suo regno e solo con grande fatica un eroe riuscì a catturarlo e trascinarlo lontano… ma questa è un’altra storia.
La regina dell’isola, infiammata d’insana passione per il toro, concepì un figlio e
partorì un essere metà uomo e metà toro che si cibava di carne umana. Il re chiamò il
suo migliore architetto che costruì una prigione dagli infiniti meandri per rendere
impossibile la fuga. E la chiamò Labirinto. Allora il crudele sovrano ordinò ai suoi
vassalli di fornire annualmente sette fanciulli e sette fanciulle da sacrificare alla
bestia… ma anche questa è un’altra storia.
Un giorno un giovane principe giunse per sfidare il mostro. Era così bello e fiero
che la figlia del re se ne innamorò e gli offrì il suo cuore e il suo aiuto. Gli insegnò a
superare le insidie del Labirinto per mezzo di uno spago con cui segnare la via e
ritrovare l’uscita. Così il principe uccise il mostro e l’innamorata lo seguì nella fuga.
Finché, destandosi una mattina sulla spiaggia di un’isola straniera, si ritrovò sola
perché il giovane l’aveva abbandonata… ma pure questa è un’altra storia.
Il re sospettoso rinchiuse l’architetto e suo figlio nel Labirinto. Evasero, volando con
ali d’uccello, ma troppo in alto si diresse il figlio e il calore del sole sciolse la cera con
cui avevano fissato le penne. Ma troppo doloroso è narrare d’un padre che assiste alla
caduta del proprio figlio e d’altronde… anche questa è un'altra storia.
Il re, furioso per la fuga dell’architetto, armò la flotta e partì per muovere guerra a
chiunque avesse avuto l’ardire di nasconderlo alla sua ira. Lo scovò, infine, in una
lontana terra d’occidente. Il signore di quel luogo acconsentì a consegnarlo, ma le sue
pietose figlie offrirono al re del Labirinto un bagno caldo, prima che ripartisse col
prigioniero a loro caro. Quando fu dentro la vasca, l’architetto lo sommerse di acqua
bollente e il re capì che quella volta per lui… non ci sarebbe stata un’altra storia.
Il re del Labirinto, una storia scritta da Alfa dei Misteri
ispirata a miti classici come le vicende del re Minosse, della regina Pasifae, del Minotauro, nonché la storia di Teseo e Arianna e quella di Dedalo ed Icaro.
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