“Sentire l’odore della guerra”
Se la storia di tanti Paesi ci è più vicina e, forse, più semplice da comprendere, il merito va a chi, come Ettore Mo, ha scelto la prima fila per vedere e descrivere di persona la verità.
I suoi occhi hanno visto cose che una vita non basta a spiegarle. Le sue mani hanno stretto migliaia di mani. Ha raccolto desideri, emozioni, confidenze di persone capaci di segnare il destino del mondo.
Nei luoghi più caldi ha sentito le bombe sopra la sua testa. Come dice lui, ha sentito “l’odore della guerra”.
Ascoltare le parole di Ettore Mo è respirare frammenti di storia del nostro tempo.
Inviato speciale del Corriere della Sera e tra i più noti corrispondenti di guerra italiani, il giornalista novarese è stato nei giorni scorsi ospite dello staff di Siamo in Onda.
Una chiacchierata a tutto tondo in cui ha raccontato dei suoi straordinari incontri: Madre Teresa, Pavarotti, Dolores Ibárruri, Indro Montanelli, Ahmad Shah Massoud (il Leone del Panshir). E ancora l’Afghanistan, la Bosnia, la Londra dei Beatles e il Vietnam. Tante le domande sul ruolo del giornalista e i nuovi orizzonti dell’informazione. E ancora qualche considerazione sul nostro Paese e i luoghi della sua infanzia.
Puntoradio trasmetterà nei prossimi giorni la registrazione dell’intervista:
Venerdì 21 novembre
la versione integrale
a partire dalle ore 21 (in replica anche alle 22 e alle 23)
ETTORE MO
È nato a Borgomanero nel 1932. Inizia presto a viaggiare: le prime esperienze forniranno una solida base a quello che poi diventerà un cronista di guerra o come lui ama definirsi un "giornalista da strada".
Si presenta a Piero Ottone, corrispondente londinese del Corriere della Sera, per ottenere un posto come giornalista. Così inizia la sua carriera, composta da una lunga e dura gavetta, fino al primo incarico come inviato speciale nel 1979.
La sua indole giovanile da viaggiatore lo aiuta nei Paesi, in cui si consumano sanguinose guerriglie: così va dall'Afghanistan al Tibet, dall'ex-Jugoslavia alla Cecenia, dal Kazakistan a Timor orientale. Ora Ettore Mo è un giornalista di successo, vincitore, tra gli altri, dei premi "Hemingway" e "Saint Vincent", autore di molti libri straordinari tra cui "Sporche Guerre", "Kabul", "Treni", "I dimenticati".
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