sabato 18 aprile 2009

Paolo Franchini e il Caffè

Torna il nostro esperto di arte e in particolare di letteratura noir. E' l'autore Paolo Franchini. Con lui è piacevole disquisire degli argomenti che portiamo in trasmissione. Stasera parlando di caffè abbiamo scoperto che...

C’è una parola in lingua araba che identificava una bevanda ottenuta da semi...
La parola è “qahwa” oggi indica con precisione il caffè. Dal termine “qahwa” si è passati alla parola turca “qahvè” che, in breve tempo è diventata il nostro termine italiano.

Ecco alcune curiosità dal mondo dell'arte:
Una tazzina piena di caffè sino all’orlo è inserita nella natura morta dipinta nel 1633 da Francisco de Zurbaran e intitolata “Piatto di cedri, cesto di arance e tazza con rosa”.
In tempi più recenti, il più famoso omaggio al caffè è forse quello raffigurato da Edward Hopper nell’opera “I nottambuli”, una visione notturna e desolata che sembra il fotogramma di un film con pochi personaggi malinconici davanti al bancone di un locale.

Anche la musica racconta pagine celebri...
Le canzoni sul caffè si sprecano: Riccardo del Turco partecipa al Festival di Sanremo del 1969 con “Cosa hai messo nel caffè”, Bob Dylan canta “One More Cup Of Coffee”, De Andre’ e Pino Daniele ne fanno addirittura un compagno di vita in “Don Raffaè” e in “Na Tazzulella e Cafè”, Prince confeziona una bellissima “Starfish and Coffe”, i Cranberries “Wake Up And Smell The Coffee”, la Mannoia “Caffè nero bollente”. Un elenco completo Ë assolutamente impossibile da stilare.

Alcuni consigli di lettura noir

Al caffè del silenzio (di Giorgio Todde)
Scendere nella chimica della carne per idealizzarla e vivere dove il sublime e l’animalesco convivono: in pratica, nella pazzia. Questo romanzo è un viaggio fra corpo e psiche, una scia criminale densa di personaggi strambi. Come Benedetta, un giorno arrossita per amore e da allora con la pelle vermiglia, oppure Marilena, con la sua sensualità esagerata, ma repressa. E Wolf, adepto della precisione vissuta nel laboratorio di Osvald che ripara orologi. E’ la fine tragica di Matteo a muovere veramente la storia insieme alle congetture di Silvano, un ex poliziotto con la faccia da felino triste, e al paese sulla montagna che osserva dall’alto la città
sul golfo.

Caffè, tè e il delitto è servito (di Jessica Fletcher e Bain Donald)
Mister Silverton, il fondatore della compagnia aerea di Cabot Cove, invita Jessica Fletcher (quella “menagramo” della Signora in Giallo, per capirci) a imbarcarsi sul volo inaugurale Boston-Londra. La donna ritrova il vecchio amico George, un ispettore di Scotland Yard, ma due giorni prima della partenza il signor Silverton scompare senza lasciare traccia. Si comincia a parlare di delitto, ma il vero quesito è un altro: la Signora in Giallo riuscirà a trovare il colpevole senza perdere il volo?

Cafè Nopal (di Alfredo Colitto)
Enrico Beyle è un assistente universitario che arriva in Messico per alcune ricerche sull’arte precolombiana. In questo paese enigmatico, si fa presto risucchiare da una spietata guerra fra narcotrafficanti, combattuta senza esclusione di colpi. Poliziotti corrotti e yankee miliardari in questo romanzo, e poi l’amore per una donna, ma anche l’urgenza di “morire” per rinascere. Ad un prezzo molto alto.

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