sabato 6 marzo 2010

La prof Roaro, Robert Capa e la fotografia.

E’ “La morte di un miliziano” di Robert Capa.
Qualche anno fa hanno trovato dei negativi di Robert Capa, ed è uscito un dibattito sull’autenticità di questa foto. Secondo alcuni è una messa in scena (ed in effetti è la cosa più plausibile). Quello che io credo è che in realtà sia assolutamente senza senso domandarsi se documenti la morte di questo soldato specifico. Perchè anche se non lo fosse sarebbe comunque rappresentativo della guerra civile spagnola, e della guerra in generale.


The Falling Soldier, Robert Capa (1936)

Chi io sia, non ha importanza. Un soldato, un antifascista, un anarchico, un miliziano. Un uomo e basta.Federico Garcia Borrell, forse. Come io sia morto –se di una morte eroica in campo aperto o vilmente accasciato contro un albero-, non è di alcun interesse.
Forse non importa nemmeno che fosse il 1936 e che stessimo combattendo sul suolo spagnolo, a casa nostra, tra gli anonimi volti di quelli che prima erano nostri amici. Perché non ho cambiato le sorti della mia nazione, non da solo, almeno.
Mi chiedo se abbia senso dirvi dello stillicidio di quei giorni. Ma forse la mia vita non ha avuto nessun altro scopo se non questo, quello di raccontare. Non posso fare altro. E quindi vi dirò in eterno dell’arida terra andalusa tremante per le bombe, del sole alto e crudele a mezzogiorno, di un cielo azzurro, ironico e distante. Vi parlerò del tonfo di elmi vuoti ed il silenzio dopo le esplosioni, affinché nella vostra memoria rimangano l’odore di sangue ed un immagine confusa di cadaveri bianchi come gigli, e poco altro. Mi hanno sparato due volte. Un proiettile al petto mi ha dato la morte. Una pellicola ha reso la mia morte eterna.

Eleonora Roaro.

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