lunedì 14 febbraio 2011

Racconto: L’appunto

L’Appunto di Paola Perry Amadeo
Se la memoria a volte vi gioca qualche scherzo, c’è un metodo infallibile per non scordarsi nemmeno pensiero. Scriverlo su uno di quei fogliettini gialli, quelli rimovibili, e appiccicarlo in un posto a portata di sguardo. Lo troverete lì, pronto a rinfrescarvi le idee, anche nei momenti più impensati. Volete un esempio? Ascoltate la storia che vi stiamo per raccontare.


Post-it giallo, quadrato, perfettamente posizionato sulla porta del frigo, altezza occhi, sostenuto con efficacia dalla calamita a forma di peperoncino! Più chiaro di così! Impresse su di me poche semplici parole:
20 dicembre ore 19,30 cena di natale corsisti beach volley
«Ma ti vuoi muovere???» esclamai furioso. Erano le 19 e se ne stava ancora seduto sul divano a fissare la mattonella crepata del pavimento davanti a sé. «Io non vado.»
Ma porc…non è possibile! «Adesso alzi quel culo e ci vai invece!» urlavo dalla cucina.
A quella cena c’era anche lei e finalmente avrebbero avuto l’occasione di conoscersi!
«Mi hai messo qui per un preciso scopo! Tu ora ci vai! Punto e basta!»
«Non ce la posso fare, non ho argomenti, e se m’impappino come un cretino?»
«Sei un cretino se resti in casa!» gridavo.
«No! Ok, sì, non ho nulla da perdere! Vado e chissene, almeno mi diverto!»
Oh santiddio, è rinsavito! Non ci contavo quasi più. Non potevo credere di essere rimasto lì appeso per tanto tempo inutilmente! Mi sono pure sorbito una bolletta della luce che mi è scaduta miseramente e il telefono della colf filippina che parlava ostrogoto!
«Ma no, non posso, cosa credo di fare?! Non mi degnerà nemmeno di uno sguardo!»
Ancora??? Ma allora è proprio rintronato! Non potevo più reggere la situazione. Con uno sforzo terribile mi divincolai dalla calamita e scivolai giù. La ventola del frigo mi diede una mano a non finire sotto la credenza, mentre la finestra spalancata soffiava per farmi svolazzare oltre l’ingresso della cucina. La corrente creata con la porta del bagno aperta mi diede l’ultima spinta per raggiungere quella crepa…là, in mezzo al pavimento del salotto. Davanti a lui.
Il suo sguardo mi elettrizzò. Si alzò lentamente dal divano, si avvicinò a me e mi raccolse. Lesse le altre due parole che portavo impresse su di me: «Carpe diem». Le aveva scritte lui stesso, e mentre il suo sorriso illuminava la stanza, io finalmente mi sentivo l’appunto perfetto.


"Vorrei poterti dare quello che mi manca. Vorrei poterti dire quello che non so Vorrei che questa pagina tornasse bianca Per scriverci Ti amo... punto." (da “Punto” di Jovanotti) 

L’appunto scritto da Paola Perry Amadeo

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