domenica 3 aprile 2011

Racconto: Coccinella girl

L’intricato universo femminile è popolato da due tipi di donne: ci sono le donne donne, quelle che ogni giorno combattono con i limiti fisici del loro involucro umano, e poi ci sono le ragazze Vogue. Anche loro sono donne, ma un po’ diverse dalle prime. Per capire meglio di cosa stiamo parlando, vi invito a leggere la perfida storia che vi stiamo per raccontare.


Avete mai notato che ci sono ragazze a cui i capelli non si increspano mai? Nemmeno se piove. Sono quelle che hanno le caviglie sottili e le tette di marmo (marmo, mica silicone). Non si muovono granché (non le tette... Intendo proprio loro!) e, se gesticolano, è per sbatterti in faccia duemila carati di anello che i fari della mia macchina, in confronto, sembrano due Smarties: un regalo per le loro virtù, di solito. Insieme a una borsa di Gucci, che s'abbina con tutto.
Le Ragazze Vogue, come le chiamo io, sono nate così: fighe. Poi hanno affinato i trucchi, ma è alla natura che dicono grazie. Un po' come le coccinelle. Ti sogneresti mai di schiacciare le coccinelle? Le metti sul dorso della mano, stai lì ad ammirarle sognante, e le lasci volare dopo averci soffiato sopra con amorevole delicatezza, mica che se si stortano una zampetta, ti portino sfiga!
Possiedi spray per ogni tipo di insetto, dalla formica alla zanzara (ma quella se lo merita e ti sei comprato anche l'affarino elettrico che la fulmina con uno zzz), ma la coccinella no. Non le faresti del male. E così le ragazze Vogue, nella vita, vincono sempre. Gli psicologi si sbattano pure per studiare il fenomeno. Basta guardare il mondo degli insetti: mosche, vespe e cimici puzzolenti fanno schifo. Le coccinelle sono fighe.
Intendiamoci: non che lo dica per invidia (trascurando borsa e anello, ovviamente), ma perché sono sicura che un giorno la mia Teoria delle Coccinelle si leggerà su manuali di psicologia e forse faranno corsi monografici anche a biologia.
«Guarda che la mia vita è un inferno» si lagna la mia amica Ragazza Vogue. «Vogliono sempre tutti venire a letto con me». La capisco poveretta: son problemi che è difficile superare. Come se la coccinella si lamentasse che tutti la trovano carina. Tesoro, preferiresti una ciabattata sulla testa? Io annuisco, la ascolto, a volte le offro anche una spalla su cui piangere. E mi fa pena davvero.
Però, certi giorni, se trovate un mucchietto di coccinelle cadavere, con le ali accuratamente sminuzzate... Sapete a chi dare la colpa!


Coccinella girl
di Silvia Giovannini


Questo racconto è pubblicato anche nella raccolta «365 storie cattive» curata da Paolo Franchini e il cui ricavato viene interamente devoluto ad A.I.S.EA Onlus.

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