lunedì 17 ottobre 2011

Racconto: Occhi di zucchero


In un angolo della memoria, Anna Salvetti, una delle nostre autrici, ha ripescato un ricordo; una storia tenera, delicata, malinconica. E dolce; dolce come lo zucchero.


La barca fingeva di navigare in un mare nero di cristalli di lava, sbuffando come una balena... Dal sale, pensava Joy, ci si salva solo con lo zucchero.
Ciò che addolcisce rimedia e lenisce ciò che brucia. Per questo semplice motivo sulla sua barca non doveva mai mancare, al riparo dalla luce e dalla salsedine, una latta di biscotti, quelli che preparava sua sorella ogni volta che facevano ritorno a terra, con grossi grani di zucchero in superficie.
Li spartiva, nelle lunghe giornate in mare aperto-chiuso-socchiuso come il respiro senza meta, con il suo compagno di un bel pezzo di quel sempre relativo che è la vita, Oliver, bastardino di 10 e passa anni e di 10 e passa ferite non passate.
Sempre insieme a fingere di essere balena nel mare di lava, predatore perduto a cercare uno sbuffo di spuma bianca, una nuvola lattiginosa nel cielo di occhi trasparenti, una scusa soltanto per dividere un biscotto. Joy lo spezzava in due con uguali decisione e dolcezza con le mani dure di malinconia, per non perdere nemmeno un cristallo prezioso, per lui come per il suo Oliver.
Non si capiva chi stesse accucciato a fianco dell'altro, chi avesse più bisogno di conforto, ma ogni boccone dolce scioglieva e dissolveva per un istante un briciolo di sale su una delle tante piaghe aperte.
Amico, si sarebbe detto. A entrambi per entrambi. Fratello, figlio, confidente silenzioso di un guaito, di un sussurro. Sul cielo, sull'incresparsi del mare dentro e fuori, e delle labbra e dell'anima che restava a galla. I biscotti avevano la forma e l'idea del salvagente, l'unico a loro necessario, l'unico sostegno che potessero desiderare. Un rifugio, il dono della comprensione nella completa diversità di mugugni.
Simili nei capelli e nel pelo, fortuitamente sale e pepe, sgranavano biscotti forse nel tentativo di addolcire anche quell'elemento fisico, seguendosi con lo sguardo per non perdersi d'anima. Ancora, albero, scafo, faro. Joy, con i suoi biscotti, Oliver, con i suoi occhi. Di zucchero. 



OCCHI DI ZUCCHERO di Anna Salvetti

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