venerdì 21 agosto 2015

Titoli di coda....

21 Agosto 2012 è la data dell'ultimo post pubblicato su questo blog e il 09 Giugno 2012 è andata in onda l'ultima puntata di Siamo In Onda, il talk show di Puntoradio
Il blog nato per caso di una trasmissione nata per caso il 27 Ottobre del 2007 da una pazza idea di Fabio Giusti e Giulio.
Una trasmissione nata in sordina e che a poco a poco è cresciuta sempre di più, trasformandosi da semplice tappabuco del palinsesto del sabato sera, ad una grande trasmissione che coinvolgeva non solo gli artisti locali ma anche giornalisti, scrittori, attori, poeti e semplici ascoltatori.
Una piccola palla di neve che col passare degli anni si è trasformata in una grande valanga.
Quando ci siamo salutati quel sabato 9 Giugno, avevamo già espresso i nostri pensieri, i nostri appunti per il nuovo anno, idee nuove e sempre più innovative ci avevano già preso e coinvolto.
Nessuno poteva immaginare che quella fosse l'ultima puntata di una trasmissione straordinaria.

Purtroppo alcune scelte hanno fatto si che Siamo in Onda non andasse più ..... "in onda".
Ho cercato di tenere in vita il blog di questa trasmissione, così come il profilo facebook, nella segreta speranza che prima o poi si potesse dar vita ancora alla trasmissione un po come la Fenice che rinasce dalla proprie ceneri.
Purtroppo non è stato così.
Pertanto entro fine anno il blog verrà "dismesso" mentre il profilo facebook rimarrà ancora per un po in vita, dando la possibilità agli amici di poter condivedere sul diaro le loro iniziative.
Pesonalmente ringrazio tutti per la possibilità che ho avuto di conoscere gente straordinaria, un'esperienza che porterò sempre con me.
Grazie!

Roberto Smilzo.

martedì 21 agosto 2012

Scherzi: il nuovo trailer


Il secondo trailer ufficiale del cortometraggio SCHERZI. Scritto da Paolo Franchini, diretto da Alessandro Damiani e prodotto da Cesare Gandini per DFG e AD Studio.

Da ottobre 2012 nei cinema.

Per saperne di più: www.scherzi.tk.

martedì 12 giugno 2012

Riscoprire il noir, quello degli italiani


Se amate le storie noir, se siete appassionati del genere, potrebbe piacervi questo sito. Si chiama Noir Italiano e lo gestisce un talentuoso scrittore, Omar Gatti. Interessante è il suo punto di vista, la bussola attraverso cui addentrarci nella lettura del blog:
"Divoriamo quintali di romanzi ambientati a New York, ci ammazziamo di noir francesi e snobbiamo i gialli ambientati a casa nostra. Come se un romanzo ambientato a Napoli, Milano, Bologna o in provincia d’Imperia non possa essere godibile e divertente quanto un mattone scandinavo dai nomi improponibili."

Tra le righe dell'articolo che ha dedicato a "Le Storie di Siamo in Onda", spero che Omar abbia trovato risposta a questa sua curiosità: é possibile raccontare storie uscendo dalla prigione delle pagine?

Voi che da tempo seguite il nostro podcast che ne pensate?

domenica 10 giugno 2012

Robertino d'oro 2011/12: ecco i vincitori

Amici di Siamo in Onda, in occasione della chiusura della quinta stagione del nostro programma, abbiamo voluto assegnare un premio alle più belle storie dell'anno, quelle che i nostri autori scrivono settimanalmente per noi e che trovate anche in podcast nell'iTunes Store.


Ecco l'elenco dei premiati.
Cliccando sui titoli potrete leggere (e ascoltare se disponibili in audio) i singoli racconti.


Categoria MI BATTE FORTE IL CUORE

The winner is:
"Sapore di mamma" di Valentina Cosimi

Le nomination:
"Sguardi d'agrumi" di Andrea Collivignarelli
"Tacchi in jazz" di Sara Zancanaro
"Dopo la pioggia" di Francesca D'Amato



Categoria ECCO, ADESSO PIANGO

The winner is:
"Il tuo pianeta" di Federico Di Leva

Le nomination:
"Acciughe e balene" di Rossana Girotto
"2 dicembre 2005" di Gabriella Casula
"Il Cravatta" di Oscar Taufer


Categoria MI SCAPPA DI PENSAR MALE

The winner is:
"La notte più lunga" di Antonella Mecenero

Le nomination:
"Credevamo foste nostri amici" di Andrea Del Duca
"Un boccone indigesto" di Oscar Taufer
"Taxi driver" di Marta Rizzato



Sono necessarie alcune precisazioni. Il premio si chiama "Robertino d'oro" in onore di Roberto Smilzo Manzoni, colui che pazientemente si occupa del montaggio audio di ciò che mandiamo in onda.
In verità il premio non è in oro ed anzi esiste solo in fotografia (a differenza di chi lo ha ispirato). Ma è solo un pretesto per ringraziare ancora una volta lo straordinario gruppo di scrittori che, con tanta passione, ci regala amabili racconti. E grazie anche a chi alle storie presta la propria voce, in particolare Laura Cafici e Cristina Medina (rispettivamente voci del podcast e delle presentazioni live).

Continuate a a seguire le nostre storie. Le trovate anche su Facebook.



sabato 9 giugno 2012

Il "Pensierismo" di Carlo Cavalli

SFOGO FINALE.

96 punto 3 in FM per ascoltarvi.
Dovevate essere più precisi.
Benedetta approssimazione di "Siamo in onda". 
Qualcuno mi aveva detto: 3 punto 96 in MF.
Dovevate essere più precisi.

www.paolofranchini.tk

martedì 5 giugno 2012

Il "Pensierismo" di Carlo Cavalli


Sapore.

Arezzo, qualche mese fa.
Un aretino di 62 anni beve un sorso di bibita comprata in un supermercato della città.
E si ritrova al pronto soccorso, dopo aver rischiato di ingurgitare pezzi di metallo.
Parte un esposto.
Il sapore?
Tipo Red Bulloni, ma molto più metallico.

http://pensierismi.wordpress.com/

lunedì 4 giugno 2012

Libri: i più venduti della settimana

I più venduti in Italia


1. Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI, Nuzzi Gianluigi
2. Fai bei sogni, Gramellini Massimo
3. Se ti abbraccio non aver paura, Ervas Fulvio

I gialli e i noir più venduti

1. Maigret e il signor Charles, Simenon Georges
2. La donna dei fiori di carta, Carrisi Donato
3. Dentro il labirinto, Camilleri Andrea

Queste top100 complete (e molte altre), al solito, su www.varesenoir.tk.

Racconto: Sapore di mamma


È il posto più bello del mondo quello di cui vi stiamo per raccontare: il luogo della nostra infanzia, il luogo dal sapore più dolce che ognuno di noi abbia mai conosciuto.

Starei qui disteso tutta la vita.
Il tappeto soffice è pieno di buffi animali che sorridono, giocattoli che suonano musiche allegre e hanno bellissime luci colorate.
Li osservo incantato, poi la fame mi dà uno scossone e, per lo stomaco vuoto, esplodo in singhiozzi e urla disperate.
Lei accorre subito, mi prende tra le braccia e si sbottona la camicetta. Com'è bella... Non mi stanco mai di guardarla!
Ma adesso ho altro a cui pensare. Non è il momento di perdersi in contemplazione o mettersi a giocare. Mi attacco con voracità e il liquido scende in gola, passa per lo stomaco e scivola giù a riscaldarmi le punte dei piedi.
Anche qui si sta bene, questo posto è ancora più morbido del tappeto. E profuma, è una cascata di fiori.
Gusto i cibi uno alla volta, imparo i sapori, li riconosco, e mi piace proprio tutto. L'insieme è dolce ma ha una nota che mi pizzica la lingua. Ieri sera qualcuno ha mangiato piccante! Ormai me ne accorgo subito, provate a nuotare per mesi dentro a una sacca d'acqua e peperoncino e poi ditemi un po'!
Ma c'è dell'altro. Gli aromi si mescolano, ora prevale l'uno ora l'altro, e quello che rimane in gola non mai è lo stesso che accarezzava le labbra e la lingua. Questo qui ad esempio mi pare di frittata ai carciofi, con una grattata di formaggio e naturalmente pepe, che non manca mai. Ma almeno non ci sono le cipolle, l'ultima volta ho impiegato tre giorni a digerirle.
La punta aspra che sfrega sul palato non lascia dubbi: fragole. Poteva sceglierle un po' più mature però, o aggiungere dello zucchero. Ma forse la colpa è della panna. Da grande me la farò spiegare per bene questa storia della panna acida, e me le gusterò da solo, le fragole, e forse mangiare sarà anche più divertente, ma intanto non mi interessa.
Per adesso sono felice di assaggiare tutti i cibi disciolti nel latte e, a pancia piena, lasciarmi andare in un sonno senza pensieri, abbracciato a lei e al sapore che preferisco. Il suo. Il sapore della mia mamma.


Sapore di mamma
di Valentina Cosimi

domenica 3 giugno 2012

Racconto: Sapori


Quando senti che il tuo mondo non gira come vorresti, la vita perde sapore; salvo poi ritrovarlo non appena uno spiraglio di luce torna ad illuminare i tuoi giorni. Succede al protagonista della storia che vi stiamo per raccontare.

Quando mi separai, dopo varie vicende comuni a tanti che non sto a raccontarvi, mi trovai un monolocale e dovetti per la prima volta cucinare.
Il problema non era solo il cibo.
Potevo mangiare con poca spesa in trattoria. Però non sempre si ha voglia di uscire quando la vita cambia così radicalmente. E non c’è nemmeno la curiosità per una pietanza piuttosto che un’altra. Anzi, non te ne frega niente del cibo quando sei solo.

Così tutto andava bene nel mio panino quotidiano. Una volta il prosciutto, una volta la marmellata. Insieme non erano un granché… un po' di buon palato rimaneva.

Con i quattro-salti-in-padella direttamente messi a scaldare surgelati e poi dimenticati ho fatto una crosta informe e maleodorante. E ho fatto morire l’unica padella che possedevo, oltre ad avere in casa un odore tremendo per un paio di mesi.
Per fortuna godo di ottima salute e non mi capita mai di stare male. Ma certo non avevo una bella cera. Nonostante i grassi animali e vegetali e la mancanza di vitamine, ero sempre forte e scattante. Ma grigio e di umore depresso. Non c’è piacere nel cibo quando si è soli.

Solo Paperino era felice, il mio gattone tigrato che invece mangiava più che bene: scatolette della miglior marca che a leggere le etichette non c’è un prodotto di pari virtù per noi umani.

Così la mia vita procedeva con la solita routine. Il gatto ingrassava ed io ingrigivo. E se non fosse stato per un paio di amici che mi erano rimasti vicini e mi invitavano ogni tanto a cena, sarei diventato di plastica. E prima o poi il mio fegato avrebbe detto la sua.
Finché un giorno il caso, o chissà quale disegno divino - o forse la mia vita era così insipida che dal mio loculo ho inconsciamente invocato un cambiamento - una fata buona mi ha notato.
Così, non narrandovi dove, come e quando, mi trovai a mangiare un piatto di risotto cucinato da mani amorevoli e poi una fetta di torta salata, e poi un pezzo di lasagna al ragù e poi…
Ora non vi dirò come e quando e come ora sta andando.
Dirò solo che, finalmente, del cibo e della vita, io ora sento i SAPORI.


Sapori
di Oreste Stefanazzi e Elena Caligara

sabato 2 giugno 2012

Libri: I consigli noir di Paolo Franchini


Un buon sapore di morte (Gabriele Damiani)
L'Italietta di Tangentopoli per un giallo dove nessuno è innocente. Una donna ricca è la moglie del procuratore Nardis, ma anche un'amante di tanti, troppi uomini. Quando il commissario Alesi la trova strangolata, quindi, si presenta un bel problema: risolvere il caso in fretta, senza scandali e prima che la vicenda finisca sulla bocca di tutti. Un intrigo zeppo di corrotti e concussi, un affresco della provincia italiana che fa pensare al mondo di Piero Chiara. Un po' commedia e un po' suspence, insomma.

Sapori assassini a Bombay (Kalpana Swaminathan)
Dopo aver perso lavoro, fidanzato e tutti i libri, una giovane si ritrova a vivere con la zia. Non è certo la soluzione ideale per iniziare a scrivere il suo nuovo romanzo e se aggiungiamo che una storia gialla arriva a sconvolgerle l'esistenza... Un ballerino, un'innocente modella, un ricco industriale, una donna dal passato ambiguo, un cuoco intrigante: sono questi i protagonisti di una storia che culmina con un delitto. La ragazza, ovviamente, non si tira indietro, anche perché l'intrigo con cui si trova ad avere a che fare è davvero succulento. In tutti i sensi.

www.paolofranchini.tk

I sapori della bottega del mistero



Alla scoperta di antichi sapori
Seguendo un menù di prodotti locali possiamo divertirci a scoprire gli aneddoti che stanno dietro ogni saporito boccone. Partiamo da un ottimo antipasto di salumi.
I maiali sono allevati da tempi antichissimi e già i Celti allevavano i suini nutrendoli con le ghiande dei querceti dell’Italia settentrionale. Il cinghiale era anche un animale sacro per i guerrieri Celti che ne ammiravano il coraggio e lo raffiguravano sulle armi.

Tra i tanti modi per conservare i salami ce n’è uno tipico delle province di Novara e Vercelli: il salame della duja. I salami sono prodotti con carni suine di prima scelta e messi a stagionare in un contenitore di ceramica riempito di strutto fuso. Solidificandosi lo strutto assicura una lunga conservazione.
Accompagniamo il salame con del pane di segale, un cereale coltivato fin dall’età del bronzo, duemila anni prima di Cristo. Considerato inizialmente una pianta infestante dei campi di grano, se ne scoprirono presto le virtù, soprattutto la resistenza ai climi freddi, che ne fecero per secoli uno dei cereali più coltivati e presenti nell’alimentazione dei contadini.

Dopo l’antipasto possiamo servire una polenta accompagnata dal tapulone. Per chi non lo conosce si tratta di uno stufato di carne d’asino, stracotta con spezie e vari sapori e due bicchieri di vino rosso delle colline novaresi. Secondo una leggenda che si tramanda di bocca in bocca la sua invenzione si deve a tredici omaccioni, che qualcuno non esita a definire orchi.
Tornavano dall’Isola di San Giulio e giunti al guado sul torrente Agogna si accorsero di aver finito le provviste. Vedendo il loro asino che brucava tranquillo pensarono di trasformare lui in bistecche. Essendo però il povero quadrupede di età antica e carne coriacea i tredici misero la carne in una pentola e la fecero cuocere a lungo. Infine, sazi e soddisfatti decisero di fondare in quel luogo la città di Borgomanero.

Per terminare la polenta rimasta possiamo condirla con pezzi di gorgonzola, formaggio che, nonostante il nome registrato nel dopoguerra nella città lombarda, ha una lunga storia in terra novarese dove è conosciuto col nome di chèga e dove ancora oggi si concentra buona parte della produzione.
Già i romani parlavano con ammirazione di un formaggio gallico dalle proprietà meravigliose e quasi curative. Lo stracchino prodotto con il latte delle vacche scese dai pascoli montani era punto con un ago intinto nella muffa del pane di segale. Questa prosperava consentendo la stagionatura e conferendo il sapore e l’aspetto tipico del formaggio erborinato.

I Celti lo accompagnavano con il vino rosso delle colline novaresi. E lo bevevano a canna da larghe fiasche in terracotta che avevano la funzione dei nostri decanter, i cosiddetti vasi a trottola. Noi lo assaporiamo nel bicchiere prima di gustare un dolce che ha dato origine anche ad una maschera del carnevale novarese: Re Biscottino.
Il Biscottino di Novara nasce nei monasteri femminili della città come "biscottino delle monache di Novara". Quando i conventi furono soppressi da Napoleone la ricetta fu perfezionata dai pasticcieri novaresi rendendone possibile il commercio su larga scala. Tra gli estimatori del Biscottino di Novara si dice ci fosse anche il Conte Cavour che lo gustava abbinato al... gorgonzola!




Donne e cavalieri, mercati e sapori

Nel Medioevo un evento di particolare rilievo erano i mercati. Si svolgevano in località decise dal sovrano che concedeva il diritto ad un paese che ne ricavava molti benefici economici. I mercati costituivano infatti la principale occasione per scambiare i prodotti delle campagne con quelli degli artigiani. Oltre al mercato poteva essere concesso anche il diritto di svolgere una fiera annuale che spesso durava più giorni e che naturalmente moltiplicava le occasioni di commercio e di affari.
Il primo mercato di cui si abbia notizia nel Novarese è quello che si teneva ogni mese a Fontaneto già nell’anno 908. Pochi anni dopo, nel 919 il re d’Italia Berengario concesse al Vescovo di Novara di tenere un mercato settimanale il sabato a Gozzano. Sempre nella stessa località si svolgeva una fiera annuale il 24 novembre in occasione della festa di San Giuliano.

L’accumulo di prodotti destinati al mercato determinò la necessità di proteggerli da ladri e saccheggiatori di ogni razza, bandiera e provenienza. Per questo sulla sommità dell’altura che domina il paese di Gozzano fu costruito un castello.
In esso furono costruite sicure cantine per immagazzinare le derrate alimentari e i beni degli abitanti che potevano trovare rifugio dentro le mura in caso di pericolo. Le case, costruite in legno e paglia, potevano invece essere ricostruite facilmente dopo l’incendio appiccato dai nemici o dagli stessi abitanti per fare terra bruciata davanti agli invasori.

Il fenomeno delle fiere non è solo italiano, naturalmente. Il 22 gennaio 1253 re Enrico III d'Inghilterra concedeva alla località di Scarborough di tenere una fiera annuale che iniziava il 15 agosto e terminava il 29 settembre. A questa famosa fiera il duo folk americano Simon & Garfunkel ha dedicato una canzone che si ispira ad un’antichissima ballata.
La versione originale, “Il cavaliere elfo”, è basata sul dialogo tra un focoso elfo dal corno magico ed una vergine in cerca d’amore. Le parole di questa antica ballata furono modificate nel tempo in varie versioni.

La versione di Simon & Garfunkel, con degli incisi (“Canticle”) contro la guerra, è basata sul dialogo a distanza, affidato ad un viaggiatore diretto alla fiera di Scarborough, tra due innamorati separati dal destino. I due si lanciano una serie di sfide in una sorta di duello amoroso.
Nel farlo invocano quattro erbe magiche: il prezzemolo contro l’amarezza dell’abbandono; la salvia per sopportare la separazione; il rosmarino per la costanza nell’attesa; e il timo per trovare il coraggio per superare la prova. Nella speranza di ritrovare quello che era stato vero amore.

Simon & Garfunkel – The Scarborough Fair



La foto è una cortesia di ELE.


La bottega del mistero vi da alcuni altri suggerimenti musicali.

Gianna Nannini - Profumo

Gino Paoli – sapore di mare


Ma voi, quali altre canzoni saporite conoscete?

Fatecelo sapere coi vostri commenti!


www.illagodeimisteri.it

Sio Comics 32: Sapori

 

Siamo in Onda: il fumetto - by ele

Evento: "Parole al vento" a Stresa




Amici del nostro programma, c'è una nuova occasione per ascoltare le storie di Siamo in Onda e conoscere di persona la troupe del nostro programma:




sabato 9 giugno alle 20.30

saremo infatti a Stresa,

nella Palazzina Liberty sul lungolago, ospiti della giornata dedicata alla Biblioteca Comunale.




Presenteremo

PAROLE AL VENTO


Le più belle storie di Siamo in Onda,

il salotto di Puntoradio




il libro di racconti curato 
da Fulvio Julita, Fabio Giusti e Tineke Everaarts

con la collaborazione di venticinque autori
e numerosi musicisti e amici

 del programma radiofonico "Siamo in Onda".


Ci sarà Cristina Medina
della Compagnia Teatrale La Corte dei Miracoli


a dare voce alle storie.


E poi la musica di Toni Veronese, cantautore dialettale della vecchia Milano.





L'iniziativa, come molti di voi sapranno, è a favore di AGBD Arona,

Associazione Genitori Bambini Down.


INGRESSO GRATUITO



Se l'idea vi stuzzica... fate girare la voce.







Si ringrazia:


Città di Stresa - servizio cultura Biblioteca Civica "A. Zapelloni"

venerdì 1 giugno 2012

Siamo in Onda insaporisce la serata!



"Sapore di sale,
sapore di mare,
un gusto un po' amaro
di cose perdute,
di cose lasciate
lontano da noi
dove il mondo è diverso,
diverso da qui."
Gino Paoli, Sapore di mare

Ci sono cose che danno sapore alla vita. Alcune l’addolciscono, altre la rendono amara, altre un po’ salata e altre ancora decisamente piccante.

C’è però solo un programma che può dare sapore al vostro sabato sera: è Siamo in Onda, il talk show di Puntoradio, che sabato 2 giugno avrà come tema della serata proprio SAPORI.

Come tradizione c’è anche un quesito posto agli ascoltatori

A quale sapore non sapete rinunciare?
Ditelo  inviando un sms oppure scrivetelo su questo blog o via mail. Le risposte più belle saranno lette in trasmissione.

Potrete trovare le foto della serata su Facebook oppure sul blog www.siamoinonda.it


Per ascoltare Siamo in Onda:       
- FM 96.3 da Novara, Vercelli, Verbania, Biella, Alessandria, Torino, Varese, Milano, Pavia
- FM 93.5 - 96.00 da Borgosesia e Valsesia   
- INTERNET in streaming su www.puntoradio.net

Per intervenire in DIRETTA:
- via email: diretta@puntoradio.net - redazione@siamoinonda.it
- via SMS:.389 96 96 960    
   
 Buon Ascolto...
(Sarà possibile seguire la trasmissione in replica il martedì successivo sempre alle 21,00)



La foto è una cortesia di Ele

mercoledì 30 maggio 2012

Un po' di SIO ai "Music Awards 2012" di Hyundai

La cantante Ena prende parte all’edizione 2012 del prestigioso “Hyundai Music Awards” con due canzoni il cui testo è stato scritto dal "giallista" Paolo Franchini.
Composti e arrangiati da A. Damiani, i brani si intitolano COME UNA VOLTA e ATTIMI E NUVOLE. Quest’ultima canzone, per la cronaca, accompagnerà anche i titoli di coda del cortometraggio Scherzi (http://www.scherzi.tk/) in corso di lavorazione.

I due brani, al momento, sono al vaglio della giuria tecnica e della cantante Emma che, entro il prossimo 12 giugno, dovranno decidere se dare o meno il proprio okay per l’accesso di Ena alla fase finale.

Chi volesse ascoltare uno spezzone dei due brani in anteprima, può cercare ENA nella categoria ROCK del sito ufficiale del Premio, dopo aver cliccato sul link seguente: http://www.hyundaimusicawards.it/Gallery.aspx.


martedì 29 maggio 2012

Il "Pensierismo" di Carlo Cavalli

Fragole.
Dio mio, come sei caduta in basso.
Da "Il posto delle fragole" di Ingmar Bergman ai "Punti fragola" del Signor Esselunga.
Il tuo regno per un carrello.

http://www.pensierismi.wordpress.com/

lunedì 28 maggio 2012

Libri: i più venduti della settimana

I più venduti in Italia


1. Se ti abbraccio non aver paura, Ervas Fulvio

2. Fai bei sogni, Gramellini Massimo

3. Il canto della rivolta, Collins Suzanne


I gialli e i noir più venduti

1. Maigret e il signor Charles, Simenon Georges

2. La donna dei fiori di carta, Carrisi Donato

3. Dentro il labirinto, Camilleri Andrea


Queste top100 complete (e molte altre), al solito, su http://www.varesenoir.tk/.

Racconto: Sapore di fragole


È una storia sospesa tra tenere certezze e intriganti scoperte quella che vi stiamo per raccontare. Una storia adolescenziale, per la precisione, in cui ritrovarsi.


Si parlava di fragole proprio sabato sera. Davanti ad una birra mezza vuota le chiacchiere erano diventate più sciolte e non si sa come gli amici di Gaia avessero finito col parlare di fragole o almeno di quello a cui loro collegavano le fragole. Inutile dire che si era finiti a fare quel genere di discorsi che fanno sorridere le cameriere quando passano fra i tavoli.
Un amico aveva cominciato a tessere gli elogi di quei frutti, del loro colore intenso e morbido come le labbra di una bella donna, del loro gusto dolce e così via. Alla menzione della panna montata la conversazione era degenerata, complice l'ora tarda, verso discorsi di tutt'altra natura.
Gaia allora aveva sorriso scuotendo il capo. Per lei le fragole erano un simbolo dell'infanzia, quando con la sorella andava a raccoglierle nell'orto di casa e assieme alla mamma preparavano la prima macedonia dell'anno per la festa del papà. Il sapore delle fragole era quello del gelato tutto rosa mangiato fino ad avere la nausea, con le cugine, “perché le femmine mangiano cibo rosa”. E il colore, quel rosso brillante, non scuro come quello delle ciliegie, le ricordava più che altro quello delle sue guance nello specchio all'ingresso della casa della nonna dopo una corsa a perdifiato giù per la discesa.
No, per lei le fragole non avevano mai avuto nulla di sensuale.

Una risata silenziosa le percorre la schiena mentre, con le mani immerse nell'acqua fredda del lavandino, afferra l'ultima fragola rimasta da tagliare per l'ultima pentola di marmellata. Attorno a lei tutto profuma di zucchero e di frutta e le sue labbra sono ancora appiccicose dopo aver assaggiato la confettura direttamente dal cucchiaio di legno.
Ma se chiude gli occhi riesce ancora a sentire il sapore di quel bacio improvviso, scambiato sulla porta di casa mentre la mamma la chiamava dalla cucina per preparare i vasetti.
Sorride. Forse i suoi amici hanno ragione. Forse le fragole di quest'anno riusciranno a farle cambiare idea.



Sapore di fragole
di Irene Piana

domenica 27 maggio 2012

Racconto: Fragola


Tutto comincia con una domanda. E poi via, i pensieri a frullare nella testa, a guardare nel futuro di un bimbo che un giorno sarà un adulto. Succede nella storia che vi stiamo per raccontare.


“Sai che cos’è una fragola?” mi chiede Massimo con sguardo furbetto.
Capisco che c’è la fregatura, ma sto al gioco. Mi gratto il mento, faccio l’espressione stupida e poi mi allargo in un sorriso disponibile e rispondo al piccoletto che no, non so che cos’è una fragola. Tipica situazione nella quale si deve dire che non si sa proprio, altrimenti la battuta non viene . Ed il piccolo ne soffrirebbe, cosa che non sopporterei.
Mi guarda con gli occhi ancor più azzurri, pregustando la risposta “furba”, e spara:
“La fragola è una ciliegia coi brufoli!” e scoppia a ridere, ma mentre strizza gli occhi ed agita le mani di bambino mi tiene d’occhio, un lampo di attenzione controlla la mia reazione di zio - relativamente - adulto.

“Una… ciliegia… coi brufoli! Ma che schifo!” e rido, mi stringo il viso tra le mani, ripeto “una ciliegia… con i brufoli… no!!” e dò una grande soddisfazione al nipotino. Darei tutto per lui, figuriamoci la mia ilarità, anche a costo di rinforzarla un po’. I bambini hanno spesso bisogno di roba delicata, ma altre volte hanno invece un disperato bisogno di sana esagerazione. E questa è una di quelle. Esageriamo!
“Con l’acne!” aggiungo. “Una ciliegia con l’acne mi pare ancor più schifosa!”, sapendo che a quell’età le cose che fanno ribrezzo hanno un gran fascino.
Lui se la ride e schizza via, in cerca di nuovo pubblico. Verrà il tempo, anche per il cucciolo d’uomo, di considerare però la fragola in ben altro modo. Diventerà anche più bella della ciliegia, tra qualche anno, ancor più attraente e sexy.

Una fragola sembreranno le labbra di quella che due banchi avanti, al liceo, gli farà perdere il sonno. Fragola sarà il gusto del lucidalabbra proprio dell’amica di quella due banchi avanti, che sotto maturità si rivelerà d’incanto più bella e più simpatica. Fra cento paure e mille baci. Fragola sarà il colore di molte altre cose, anno dopo anno. Sempre, però, accompagnato dal giallo folle dell’aspro e profumato limone. Ma questo è un altro frutto ed un’altra storia…
Buoni frutti, piccolo Massimo!

Lo Zio Marco




Fragola di Marco Franceschini


sabato 26 maggio 2012

Libri: I consigli noir di Paolo Franchini


Il lupo rosso (Liza Marklund)
Rientrata in redazione a Stoccolma dopo una lunga assenza (un'inchiesta l'ha molto scossa), Annika parte per un posto non lontano dal circolo polare artico. Deve incontrare un collega che le ha promesso informazioni su un attentato terroristico irrisolto. Appena arriva, però, scopre che qualcuno lo ha ucciso. Le sue ricerche la conducono a un uomo invisibile, tornato in Svezia per riunirsi al folle gruppo di cui aveva un tempo il comando. Attenta alla realtà, la Marklund è tra gli autori scandinavi più noti e tradotti. Giudicato dai critici il migliore romanzo con protagonista la reporter Annika, "Il Lupo Rosso" unisce alla fiction l'inchiesta giornalistica.

Uno studio in rosso (Arthur Conan Doyle)
«Uno studio in rosso», del 1887, è il primo romanzo di Sir Arthur Conan Doyle con il detective Sherlock Holmes. Assistiamo al primo incontro tra Holmes e il dottor Watson, che subito diventerà il suo inseparabile compagno di avventure. E' lui che fa la voce narrante. In questa vicenda che si svolge in una Londra nebbiosa, due misteriosi delitti portano alle pianure del west americano, a vent'anni prima degli eventi che Watson ci racconta. Il detective, non rivelo nulla di nuovo né di eccezionale, dà una prova memorabile delle sue capacità deduttive.

www.paolofranchini.tk

Nella bottega del mistero abbiamo le fragole

Si potevano mangiare anche le fragole

Per decine di migliaia di anni gli esseri umani vagabondarono sulla Terra senza avere una casa come la intendiamo. Bande di gruppi familiari tra loro imparentati si spostavano all’interno di territori tribali estesi per centinaia di chilometri cacciando gli animali selvatici e raccogliendo i frutti spontanei.
Nella loro marcia di espansione, durata migliaia di anni, gli uomini incontrarono anche delle gustose “bacche” rosse. Anzi furono probabilmente le donne a trovarle, perché la raccolta di radici, frutti e altre piante commestibili era il compito che svolgevano giornalmente, mentre gli uomini erano impegnati nelle battute di caccia.

La scoperta fu certamente piacevole e utile, dal momento che le fragole contengono zuccheri, vitamine e minerali preziosissimi in epoche in cui reperire il cibo era sempre un’impresa.
Secondo alcuni studi, proprio grazie alla fermentazione degli zuccheri, gli uomini dell’età della pietra sarebbero stati in grado di ricavare dalle fragole le prime bevande alcoliche.

Si calcola che gli esseri umani della nostra specie siano giunti in Europa circa 40 mila anni fa, ma essi non furono i primi abitatori del continente. Da oltre 100 mila anni essa era infatti occupata da un’altra specie conosciuta con il nome di Uomo di Neandertal.
Anch’essi vivevano in gruppi nomadi ed erano dediti alla caccia e alla raccolta, ma secondo alcuni studiosi avevano una struttura sociale meno organizzata e specializzata. A differenza dell’uomo moderno, ad esempio, non praticavano lo scambio commerciale e non avevano il tempo o la capacità di dedicarsi all’arte. Questa arretratezza, unita alle difficoltà climatiche legate al periodo glaciale in cui vivevano e alla concorrenza della nostra specie li portò all’estinzione.

Non è ancora definitivamente chiaro se gli ultimi superstiti neandertaliani si siano fusi con i nostri antenati, anche se le analisi del DNA tenderebbero ad escluderlo. Quel che è certo è che uomini neandertaliani abitavano anche nella nostra zona, dove sono stati trovati i loro resti.
Il Monte Fenera domina la valle del Sesia e per le sue caratteristiche geologiche, l’acqua ha scavato nella roccia calcarea delle grotte anche molto profonde. In alcune sono stati rinvenuti resti di strumenti di pietra e resti ossei che presentano caratteristiche sicuramente neandertaliane. Non si deve pensare però che questi uomini vivessero permanentemente nelle caverne. Probabilmente le utilizzavano nel periodo freddo sfruttando il calore naturale degli ambienti sotterranei, spostandosi poi su un territorio vasto per cacciare e raccogliere frutta e piante commestibili.


Cadaveri eccellenti in un campo di fragole

Il 13 febbraio 1967 usciva “Strawberry fields forever” un singolo dei Beatles che in origine avrebbe dovuto essere pubblicato nell’album “Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band” ma fu lanciato come singolo con “Penny Lane”.
La canzone è considerata una delle migliori del gruppo, in un anno magico per la band che sfornava il film e l’album “Magical Mystery Tour” e il citato “Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band”. Il quale, secondo la rivista “Rolling Stone”, occupa il numero 1 della lista dei 500 album della storia del rock.

Dietro questo successo si celerebbe però un mistero. A partire dal 1969 si è diffusa la voce che Paul McCartney sia morto in un incidente stradale nel 1966, assieme alla ragazza cui aveva dato un passaggio. A suffragare questa tesi sarebbero decine di indizi sparsi nei dischi dei Beatles pubblicati dopo e, sorprendentemente, anche prima del tragico evento.
Ad esempio il fatto che Paul sia l’unico scalzo sulle strisce pedonali nella celebre copertina di “Penny Lane”. O che, secondo alcuni, John Lennon alla fine di “Strawberry fields forever” canti «I buried Paul» ("ho sepolto Paul") invece di «cranberry sauce».

Tanti enigmi per uno strano rebus, smentito ufficialmente dai Beatles e dallo stesso interessato, che secondo i sostenitori della teoria “Paul è morto” sarebbe peraltro solo un sosia di nome William Campbell. Di grande talento, ci sarebbe da dire, vista la carriera musicale che continua tuttora.
La teoria ha ispirato libri, film e si è ulteriormente diffusa nell’era di internet arricchendosi di dettagli. Uno tra questi è particolarmente stravagante in quanto identifica il sosia di Paul in un figlio, o addirittura nella reincarnazione, dell'occultista Aleister Crowley.

Crowley è uno dei personaggi che compaiono sulla copertina di “Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band”. La leggenda nera che circonda la sua torbida e controversa figura ha affascinato molti personaggi del mondo della musica e della letteratura.
Il chitarrista dei Led Zeppelin Jimmy Page, ad esempio, comperò nel 1970 Boleskine House, la villa sul Loch Ness in cui aveva vissuto Crowley e su cui pesa un’atmosfera di maledizione. Vendendola nel 1980 a seguito di una serie di sciagure che avevano colpito la band.

Lo Strawberry Field di cui parla la canzone era in origine il nome di un orfanotrofio vicino alla casa di John Lennon. Il cantante era rimasto orfano della madre a 17 anni ed era legato a quel luogo nel cui giardino, incolto e misterioso, s’intrufolava con gli amici per giocare.
Strawberry Field è diventato anche il nome del memorial a lui dedicato, un’area di un ettaro nel Central Park di New York, città in cui Lennon, fu assassinato l’otto dicembre 1980 da un malato di mente che gli esplose contro cinque colpi di pistola.

Beatles – Strawberry fields forever


La foto è una cortesia di ELE.


La bottega del mistero vi da alcuni altri suggerimenti musicali.

Coldplay – Strawberry swing
Vasco Rossi / Fiorella Mannoia - Sally


Ma voi, quali altre canzoni sulle fragole conoscete?

Fatecelo sapere coi vostri commenti!


www.illagodeimisteri.it

Sio Comics 31: Fragole

 


Siamo in Onda: il fumetto - by ele

venerdì 25 maggio 2012

A Siamo in Onda le fragole son servite!


....sono lontani quei momenti
quando uno sguardo provocava turbamenti..

quando la vita era più facile...

e si potevano mangiare anche le fragole....

Vasco Rossi, Sally

Le fragole si trovano nei boschi o tra gli scaffali dei supermercati. Negli scaffali ci sono molte altre cose a dire il vero, ma del resto anche nei boschi se si sa guardare: succosi mirtilli e funghi gustosi, ma anche bacche e funghi velenosi.
E poiché la vita assomiglia più ad una foresta dove bisogna saper cercare e scegliere è bene non passare il proprio tempo libero solo nei centri commerciali.
   

C’è però solo un programma che può offrirvi gustosissime fragole musicali, condite con tanta simpatia e divertimento: è Siamo in Onda, il talk show di Puntoradio, che sabato 26 maggio avrà come tema della serata proprio FRAGOLE.

Come tradizione c’è anche un quesito posto agli ascoltatori


Hai mai ricevuto un invito irresistibile? Raccontacelo!



Ditelo  inviando un sms oppure scrivetelo su questo blog o via mail. Le risposte più belle saranno lette in trasmissione.


Potrete trovare le foto della serata su Facebook oppure sul blog www.siamoinonda.it



Per ascoltare Siamo in Onda:       

- FM 96.3 da Novara, Vercelli, Verbania, Biella, Alessandria, Torino, Varese, Milano, Pavia

- FM 93.5 - 96.00 da Borgosesia e Valsesia   

- INTERNET in streaming su www.puntoradio.net


Per intervenire in DIRETTA:

- via email: diretta@puntoradio.net - redazione@siamoinonda.it

- via SMS:.389 96 96 960    

   
 Buon Ascolto...
(Sarà possibile seguire la trasmissione in replica il martedì successivo sempre alle 21,00)



La foto è una cortesia di Ele

Il tema della settimana: fragole

La parola fragola nasce dal termine latino fràga che pare proprio prendere vita dal plurale fràgum.


Il significato è il medesimo e riconduce a fràgrare, ovvero mandare odore. Non per nulla, i botanici si divertono a definirla fragraria vesca quando parlano fra di loro.

Per i rumeni è fraga, per gli spagnoli fresa. Per chi abita dalle mie parti e parla in dialetto, invece, le fragole non sono che i magiostar.

http://www.paolofranchini.tk/

martedì 22 maggio 2012

Il "Pensierismo" di Carlo Cavalli


Alieno.

Ed ora, povero alieno?
Anche tu, vittima del consumismo.
La COOP sei E.T.

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