sabato 31 maggio 2008

I privilegi di Stendhal


Roma, 10 aprile 1840. Stendhal, seduto innanzi a un foglio bianco, comincia a scrivere un elenco che ancora oggi i critici non sanno interpretare. Forse è la traccia per un nuovo progetto, forse solo un gioco o un esercizio di stile.
Sono ventitre punti; una sorta di lista dei desideri, che i critici hanno ribattezzato:
I PRIVILEGI

Ecco qualche riga:

Il privilegiato, venti volte l’anno, potrà trasformarsi nell’essere che più gli piacerà, purché tale essere sia esistente. Per cento volte l’anno, durante ventiquattr’ore, sarà padrone della lingua che vorrà.

Stringendo l’anello che terrà al dito, guardando una certa donna, il privilegiato la farà innamorare di sé appassionatamente come si pensa che Eloisa sia stata di Abelardo. Se l’anello viene un po’ inumidito di saliva, lo sguardo renderà la donna soltanto amica tenera e devota.

Quattro volte l’anno potrà trasformarsi nell’animale che vorrà, e ritrasformarsi poi in uomo. Quattro volte l’anno potrà cambiarsi nell’uomo che vorrà.


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