sabato 3 maggio 2008

IL PARADISO DEI DIFETTI PERDUTI

Un giorno nel Paradiso dei difetti perduti, San Fisic detentore delle chiavi del portone di ingresso, si presentò trafelato da Sua Vitalità il triino Gag, supremo personal trainer di gambe, addominali e glutei, poiché amava tenersi in forma con tanto sport e una sana alimentazione. «Qual buon allenamento ti porta qui, mio caro San Fisic!» «Sua Vitalità, abbiamo la reception affollatissima, non so più a che step votarmi!» esclamò col fiato corto. «Mio caro, ti ascolto, mentre continuo i miei esercizi mattutini». Gag era impegnato nelle sue consuete genu-flessioni quotidiane. «Pare che sulla Terra, i Corpi Umani abbiamo deciso di rifarsi il guardaroba fisico! Alle porte del Paradiso si stanno presentando tutti i difetti di cui si sono liberati sottoponendosi ad operazioni di ogni genere!!! E’ un delirio! Non fanno più sport, preferiscono una nuova disciplina che chiamano chirurgia plastica! Cosa possiamo fare!? » «Tranquillo, mio corpore sano, dammi qualche istante che mi preparo e scendo con te a verificare» Qualche minuto dopo, Gag e San Fisic erano sul tapis roulant che li conduceva alla reception da dove provenivano brusii e grida inusuali. Gag rimase sbalordito davanti alla folla che aveva occupato l’ingresso, c’erano difetti di ogni tipo. «San Fisic, non credo che questi poveri reietti abbiano tutti il diritto di restare» Gag si arrampicò su un quadro svedese fin su il più alto piolo, vi si appollaiò e iniziò a parlare alla folla. «Gente, benvenuti a tutti!» Il brusio cessò immediatamente mentre l’attenzione si rivolgeva tutta a Sua Vitalità. «Visto il numero eccessivo di presenze, è necessario che io parli ad ognuno di voi affinché la procedura di ingresso alle porte del paradiso sia regolare. Restate cortesemente in coda così come siete, ad uno ad uno vi chiederò di fare un passo avanti» Una volta sceso, Gag con accanto San Fisic, si sedette in panchina e fece cenno al primo della fila di avanzare verso di lui. «Dimmi, come ti chiami e da dove vieni» «Sua Vitalità, mi chiamo Ruga Filler e provengo dal contorno occhi di una donna. Una mattina, senza preavviso, dopo 45 anni di convivenza, questa donna si è guardata allo specchio e mi ha urlato contro “Zampe di gallina!!!” Da allora non ha più voluto saperne di me. Mi ha ricoperta di creme di ogni tipo, la notte mi tirava con delle mollette, mi soffocava con maschere di argilla, finché si è decisa e mi ha eliminata». «Va bene Ruga, siediti su quel divano rosso laggiù» «Avanti un altro, come ti chiami e da dove vieni» riprese Gag. «Mi chiamo Rino Plastik e provengo da un ragazzo che facendo un’evoluzione alle parallele, è caduto e si è rotto il naso. Dopo l’incidente il suo naso era così storto che aveva molte difficoltà a respirare» «Bene Rino, tu puoi accomodarti da quella parte, su quel bel divano blu» Avanti un altro! «Mi chiamo Petto Piatto, provengo da una donna che ha avuto un figlio e il suo seno si è afflosciato, rendendola orribile, a suo parere. Voleva tornare ad essere solo giovane e bella» «Bene Petto, anche tu siediti sul divano rosso» Avanti un altro. «Mi chiamo Viso Liso, provengo da una donna che, per paura di invecchiare, si è fatta fare un lifting totale, modificando completamente la sua fisionomia» «Ok, anche tu siediti pure sul divano rosso» Avanti un altro. «Sono Trico Pelo, vivevo con un uomo che stava diventando calvo e si è fatto fare il trapianto di capelli» «Trico, siediti anche tu sul divano rosso» Avanti un altro. «Sua Vitalità, sono Buccia Darancia. Vivevo con una star della tv che voleva apparire giovane e bella...per sempre. Si è fatta ridurre entrambe le cosce» «Ok, Buccia. Anche tu, accomodati sul divano rosso» Avanti un altro. Per ben tre giorni e tre notti, Gag e San Fisic ricevettero migliaia di difetti. Alla fine il divano rosso era affollato e quello blu semi vuoto. Si accorsero così che sulla Terra non si badava più alle cose necessarie, i Corpi Uma-ni erano troppo impegnati nella corsa contro il tempo: volevano fermarlo a tutti i costi! Piuttosto che perdere la loro bellezza e lasciare spazio ai segni naturali della ma-turità, preferivano disfarsi di ogni piccolo detestabile difetto. «Caro il mio corpore sano» esclamò Gag «Noi faremo capire a tutti i Corpi Umani che non stanno fermando il tempo, lo stanno semplicemente perdendo! Rispediremo ai legittimi proprietari tutti i difetti perduti che abbiamo sistemato sul divano rosso!!!» «Ottima idea, Sua Vitalità!» esclamò San Fisic. Così mentre tutti i difetti, sistemati sul divano blu, varcavano le porte del Paradiso, Gag faceva il suo annuncio ai difetti seduti sul divano rosso: «Bene, potete tornare sulla Terra e far comprendere ai vostri rispettivi Corpi Umani che non possono libe-rarsi di voi così facilmente. Il Tempo è tiranno, scorre senza mai fermarsi. Il vostro compito sarà quello di insegnare loro a viverlo nel migliore dei modi per quello che sono, accettandovi per quello che siete, ovvero parte di loro!» Tutti i difetti del divano rosso applaudirono con entusiasmo, felici di tornare sulla terra con questo importante incarico. In fin dei conti erano affezionati ai loro Corpi Umani e ne sentivano fortemente la mancanza. Solo un difetto non applaudì. Buccia Darancia. «Non posso tornare sulla Terra, Sua Vitalità...» disse con un filo di voce in un momento di silenzio. «Perché mai?!» le chiese Gag. «Anche quella donna ha il diritto di capire che apparire non è tutto nella vita e col tempo diventerà più saggia e apprezzerà i cambiamenti del suo corpo» «Credo lo abbia già imparato a sue spese. Ha pagato con la morte il riscatto per la sua bellezza esteriore».

“La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio.” Franz Kafka

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