lunedì 2 giugno 2008

Houston, abbiamo un problema!




Ce ne siamo già occupati la scorsa settimana o magari avrete sentito la notizia dai telegiornali:
sulla stazione spaziale ISS si è rotto il WC.
Fortunatamente funziona il bagno che si trova sulla navicella Soyuz che è parcheggiata appena lì fuori. Ci siamo quindi immaginati i tre astronauti dell'equipaggio che, per i loro bisogni, indossavano tuta, casco, si mettevano sotto il braccio il rotolo della carta igienica o la Gazzetta dello Sport e si facevano questa bella passeggiata nello spazio fino ad arrivare al bagno della Soyuz.

Questa in breve è l'immagine che ho descritto nel blog qualche giorno fa. Pubblico queste due righe su internet ed ecco che mi suona il telefono:
“Sono Roberto Smilzo. Ho letto quella cosa dei tre astronauti. Sai che dieci minuti fa anche a me s'è rotto il cesso?”
Può sembrare una coincidenza ma, chiaramente, Roberto Smilzo, da buon ragioniere, abituato a far di conto ... 1+1 fa 2 ... formula l'ipotesi:
“È una strategia. Stai vedere che sono stati gli alieni. Stanno mettendo le basi al loro attacco alla Terra dapprima impedendoci di andare a fare i nostri bisogni.”
E già ci immaginiamo questo scenario da “Guerra dei Mondi” con le città sotto assedio e la gente impazzita alla ricerca di un bagno.

Che poi, tornando alla stazione spaziale, mi chiedo: ma quando gli astronauti devono fare i loro bisogni sul water della Soyuz, che tecnica usano?
Mi spiego meglio: sarà capitato anche a voi di aver bisogno del bagno mentre siete fuori casa. Magari l'unico water disponibile è un bagno pubblico che vi fa un po' schifo. Non potete proprio farne a meno. Ecco che scatta la tecnica. Le scuole di pensiero sono tre:

Tecnica 1 – A sospensione. La classica posizione con la chiappa staccata dalla tavoletta. Facile da praticare ma faticosa e c'è sempre il rischio di sbagliare la mira.

Tecnica 2 – La rana. È per veri professionisti. Si sale con i piedi sul bordo della tazza e ci si rannicchia. Attenzione! Se avete qualcosa nelle tasche c'è il rischio che cada nel wc.

Tecnica 3 – La mummia. È la più diffusa. Consiste nel rivestire completamente con carta igienica la superficie su cui appoggerete il vostro lato B. Facile da praticare. Certo gli ecologisti avranno un po' da ridire sul fatto che, ogni volta che andiamo in bagno, ci si gioca un pezzo di Amazzonia.

(fonte: LifeHacks, un sito che vale la pena conoscere)

Siccome è buona cosa che la radio abbia una funzione di servizio pubblico, Roberto Smilzo ci segnala un sito che insegna l'arte di riparare il water.
Si chiama Toiletology. Ci trovate fotografie e disegni dedicati alle varie fasi della riparazione e gli attrezzi necessari. Non solo. Ci sono anche gli accessori del water tra cui l'imperdibile - se volete dare una svolta alla vostra vita - alzatavoletta automatico.
E infine c'è una sezione shopping on line dove sono proposti vari modelli di water.
Smilzo ha dato un'occhiata ma non ne ha trovato nemmeno uno adatto alla stazione spaziale.

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