Stiamo parlando di quella piccola Nike che conferisce pregio ed eleganza alla Rolls Royce.
Una icona che affonda le proprie radici nella culla delle nostre civiltà e che tuttora colpisce con le sue forme così sensuali. Continua la collaborazione con i Menestrelli di Jorvick che scrivono per noi brani suggestivi che vivono paralleli al corso della storia e questa sera la penna di Federico di Leva ha costruito intorno a questa fatina che simboleggia la vittoria un nuovo affascinante racconto.
Donne e Motori: “Spirit of Ecstasy”
All’epoca le automobili erano assai diverse da oggi. E non solo per via del loro aspetto, che oggi ci appare tanto antiquato, ma anche per il modo in cui venivano costruite, e sottoposte a regolare manutenzione, e lucidate, ed ostentate da chi poteva permettersele, ed invidiate da chi poteva soltanto sognarle. Erano amate, ma non se ne era schiavi. Certo, vi erano quelli che, per un eccesso di devozione nei loro confronti, decidevano di adornarne il cofano esponendo loghi, emblemi, simboli, talvolta in segno di scaramanzia. Erano i primi anni del novecento.
Il mondo stava ammalandosi di nazismo e, forse, di scaramanzia ce n’era anche bisogno.
Di certo sentiva il bisogno di apporre un emblema sul cofano delle proprie automobili il signor John Walter Edward, proprietario della casa automobilistica Rolls-Royce.
E così John commissionò a Charles Sykes la realizzazione di una scultura. Charles avrebbe dovuto ispirarsi alla bellezza stessa, alla Nike di Samotracia, ma ancora di più alla splendida Eleanor Velasco Thornton.
John lo fece poiché non aveva altro modo per dichiarare al mondo che era innamorato della signorina Eleanor. La sua segretaria. La sua amante. La sua Emily...E poiché non poteva raccontare a tutti di quello che provava per lei, decise di farle un regalo.
Per questo motivo, da allora, le Rolls-Royce hanno una fatina sul tappo del radiatore. E sebbene quella fata abbia visto cadere le bombe di due guerre, nonostante sia sopravvissuta alla morte di John e ai cambiamenti del mondo, lei continua a volare, a poco più di un metro da terra, sul cofano delle auto più prestigiose del mondo, per raccontare ad ogni persona che la osservi che lei è Eleanor, che John la ama, e che donne e motori non sono mai andati così tanto d’accordo.
Federico Di Leva
Arona, 06 novembre 2008
Il mondo stava ammalandosi di nazismo e, forse, di scaramanzia ce n’era anche bisogno.
Di certo sentiva il bisogno di apporre un emblema sul cofano delle proprie automobili il signor John Walter Edward, proprietario della casa automobilistica Rolls-Royce.
E così John commissionò a Charles Sykes la realizzazione di una scultura. Charles avrebbe dovuto ispirarsi alla bellezza stessa, alla Nike di Samotracia, ma ancora di più alla splendida Eleanor Velasco Thornton.
John lo fece poiché non aveva altro modo per dichiarare al mondo che era innamorato della signorina Eleanor. La sua segretaria. La sua amante. La sua Emily...E poiché non poteva raccontare a tutti di quello che provava per lei, decise di farle un regalo.
Per questo motivo, da allora, le Rolls-Royce hanno una fatina sul tappo del radiatore. E sebbene quella fata abbia visto cadere le bombe di due guerre, nonostante sia sopravvissuta alla morte di John e ai cambiamenti del mondo, lei continua a volare, a poco più di un metro da terra, sul cofano delle auto più prestigiose del mondo, per raccontare ad ogni persona che la osservi che lei è Eleanor, che John la ama, e che donne e motori non sono mai andati così tanto d’accordo.
Federico Di Leva
Arona, 06 novembre 2008
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