IL FATTORE DI POTENZA.
Si sentono spari lontani, le mucche alzano la testa e poi riprendono a ruminare. L’ho detto al padrone e lui mi ha risposto di portare le vacche al pascolo. In tre anni l’erba è cresciuta sul rudere della casa crollata. Ho portato le mucche qui, per stare più vicino a mia madre, che riposa sotto le macerie. Quando c’è stato il terremoto, ho chiesto aiuto al padrone, lui ha risposto di portare le vacche al pascolo. Ieri, dopo la messa, il prete mi ha preso da parte. Ha detto che mio figlio ha orecchio pronto e cervello fino, di chiedere al padrone di farlo studiare. Il padrone dice di insegnargli a portare le vacche a pascolare. Si sentono degli spari lontani, c’è chi dice che sono banditi, chi patrioti. Per le strade, a Potenza, c’è chi canta il “Va’ pensiero”. Raccontano di un uomo dalla barba bionda e la camicia rossa venuto per fare l’Italia e cambiare le cose. Io sono il fattore del padrone, figlio del fattore del padrone, conosco solo le strade di Potenza e i pascoli buoni sulle colline. L’Italia non so cos’è. Ma so che voglio un futuro più ampio di queste montagne per mio figlio.
Oggi lascio le mucche qui, vicino alla tomba senza lapide di mia madre e prendo il fucile.
Sono solo un fattore di Potenza, ma vado a fare l’Italia, a scoprire cos’è. Vado a prendere il futuro per portarlo a mio figlio.
Antonella Mecenero
Oggi lascio le mucche qui, vicino alla tomba senza lapide di mia madre e prendo il fucile.
Sono solo un fattore di Potenza, ma vado a fare l’Italia, a scoprire cos’è. Vado a prendere il futuro per portarlo a mio figlio.
Antonella Mecenero
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