sabato 15 novembre 2008

Perry Zona...il volo e la pace.

Ecco quanto basta per creare l'atmosfera e regalarci qualche istante in cui la fantasia ci assista e ci faccia volare...Grazie a Perry Zona la nostra complice blogger dalla penna imprevedibile...un nuovo suggestivo racconto.

Un volo e la pace

Stava seduta sulla spiaggia umida della sera, un po’ di sabbia nella mano destra, con la sinistra si contorceva un ricciolo biondo, in attesa. Inattesa figura che, alle sue spalle, doveva sopraggiungere e coglierla nel momento più soft dei suoi pensieri.
Disattesa speranza di sentire le sue braccia avvolgerla, spensierate e sensuali, per portarla lontano, fino a camminare in punta di piedi sul filo dell’orizzonte, tenendosi per mano.
Non era sola in quel momento. La sua “amica” solitudine le era seduta accanto e la osservava
sorridendo e sussurrando: Amica mia, goditi questi attimi, goditi la speranza, làsciati travolgere dalla delusione, nel turbinio che la folle corsa all’inseguimento della felicità provoca al tuo cuore infranto. Non avrebbe voluto avere orecchie per sentirla, ma quelle parole lampeggiavano nella sua mente e tuonavano nel suo cuore.
Avrebbe voluto vagare con lo sguardo fuori da se stessa alla ricerca di chissà cosa, ed invece era
intenta ad allungare una mano nel buio dentro di sé per scovare quel maledetto interruttore. Dove si riaccende la luce negli occhi? Per ora davanti a sé c’era solo un mare mosso da onde di lacrime continue. Poi quel gabbiano. Una candida figura che si stagliava nel bell’azzurro limpido di un cielo che pareva volesse mostrarle come poteva essere diverso il domani.
Man mano che si avvicinava diventava sempre più grande. Poi si posò ad uno scoglio da lei. Nessun verso, nessun movimento. Restò lì immobile a osservarla.
Lei lo guardava ma non vedeva. Era come persa in altre diapositive che stavano scorrendo davanti ai suoi occhi. Il passato. Il bello e il brutto del suo passato. Per ogni piccola grande immagine che le tornava alla memoria, una lacrima o un sorriso spuntavano sul suo viso.
Qualche istante dopo il gabbiano fece un passo nella sua direzione, poi si voltò di nuovo verso
quell’orizzonte lontano e aprì un’ala soltanto. Come una mano tesa. Restò in quella posizione un istante che sembrò infinito. Poi sollevò anche l’altra ala e volò via.
Ora aveva accanto un’altra amica, la Fiducia. Un’abbraccio leggero sulle sue spalle la riempì di
calore. Era tornato. Voleva la pace. Capì così che la sua vita valeva la pena e la gioia di essere
vissuta in ogni istante. 

"Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. 
Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola”
Richard Bach

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