sabato 17 gennaio 2009

I Menestrelli e..."quei giganti possenti".

Giganti
Di Mario Favini

Non appena li avvisto sprono il mio destriero e, lancia in resta, m’avvento su di loro.
Sono un cavaliere, un eroe, un nobile avventuriero che rende il suo servizio a Dio ed alla terra, affrontando di buon grado ogni pericolo, guardando la morte negli occhi.
Non mi curo di chi vorrebbe vedermi desistere, di chi mi urla di lasciar perdere, di chi sostiene che non capisco. Non ascolto il mio stolto scudiero. M’implora di fermarmi, di tornare indietro, ma lui non sa nulla di dame e avventure, non sa nulla di guerra ed onore. 
I nemici m’attendono immobili, quasi un esercito. Sono giganti, decine e decine di giganti possenti. Non appena si alza il vento prendono a mulinare le braccia, smisurate e paurose, pronti all’impatto, alla battaglia che incombe. Non li temo, ed urlando furente li attacco, colpisco ed affondo. Poi sento una gran botta, una forza tremenda che mi catapulta via, lontano.
Tutto si fa nero. Quando riapro gli occhi sono tra le braccia del mio fido scudiero. 
Mi guarda triste, Sancio Panza, ormai rassegnato alle mie pazzie, alle inutili bizze del suo malinconico signore, Don Chisciotte, cavaliere errante così lontano dalla realtà da non saper più distinguere giganti e mulini a vento.

1 commento:

Renzo ha detto...

http://architectureartsculptures.blogspot.com/

grazie!