sabato 14 marzo 2009

La storia che non ci raccontano


Nella puntata di questa sera apriamo un parentesi che riguarda la storia del nostro Paese ed in particolare il nostro territorio. Esattamente 160 anni fa, era il 23 marzo 1849 si combatteva una delle più cruente battaglie di sempre. La battaglia di Novara, o della Bicocca, così come passò alla storia dal nome del quartiere a sud est di Novara, vide di fronte 70.000 soldati austriaci comandati dal Maresciallo Radetzky e 100.000 soldati del regno Sardo guidati dal re Carlo Alberto, dal generale polacco Chrzanowski e dal capo di stato maggiore Alessandro La Marmora.
La battaglia costò più di 5.000 uomini per parte tra morti, feriti, prigionieri e dispersi.

Per i Piemontesi fu la disfatta che mise fine alla Prima guerra di indipendenza italiana.
Carlo Alberto abdicò nella notte in favore del figlio Vittorio Emanuele II al quale va ascritto, dieci anni più tardi, il merito di aver unito l'Italia.

Queste le vicende così come ci vengono insegnate a scuola. E qui inizia quella parte di storia che spesso non viene raccontata e se ne parla sottovoce. Cosa accadde nei giorni seguenti alla battaglia di Novara?

Dopo aver perso la battaglia della Bicocca i soldati piemontesi si sbandarono e misero a ferro e fuoco la città di novara con saccheggi, devastazioni incendi, stupri, morti e feriti tra i civili, con truppe che cercavano di reprimere i disordini e sbandati che si spararono tra loro. Le stesse cose avvennero nei giorni successivi in molte località della provincia man mano che i soldati si ritiravano. La verità scomoda è che alla fine gli austriaci furono quasi accolti come liberatori dai civili perchè posero fine alle violenze, e durante i 5 mesi che occuparono la provincia si comportarono sostanzialmente bene.

Questo è ciò che racconta Glauco Oioli in un libro che vi invitiamo a leggere
HANNO VOLUTO LA GUERRA, NE SUBISCANO LE CONSEGUENZE
Vicende del Novarese dopo la battaglia del 23 marzo 1849

(editore Interlinea)

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