sabato 25 aprile 2009

La libertà è l'eterno ritorno dell'onda.

Misaki.

Mi pare proprio abbia detto di chiamarsi Misaki la signora che ho di fronte. Dice che il suo nome significa“bellezza che sboccia”. Cent’anni di vita serena...è il suo viso pacato che lo racconta. Il tempo sembra avergli scritto sopra come la penna verga la carta. La sua esile schiena ricurva, le mani scarne ma operose: è intenta a comporre l’ikebana. Misaki racconta che è un’arte antica. Si tratta della disposizione dei fiori recisi. Quando arrivi in un altro Paese si compiono due viaggi. Non vi è soltanto il classico moto a luogo ma si varca una nuova dimensione; è come vestire una nuova pelle. Misaki calma e paziente continua quella che chiama Kadò cioè la “via dei fiori”: è un cammino di elevazione dello spirito. Viene spesso in questo posto. C’è il mare davanti alla sua piccola bancarella, un mare cristallino, le tiepide acque arrivano a lambire i piedi. C’è una ghiaia fine, tonda e bianchissima che filtra dal verde smeraldo. Qui il tempo sembra avere altre regole; è scandito dalle piccole onde lievi che a poco a poco sembrano cancellare le tracce della vita presente. Guardo lontano dove il colore dell’acqua si fonde con il colore del cielo...là sembrano davvero la stessa cosa, la stessa sostanza. Forse non è nemmeno più necessario distinguere acqua o aria, minuti o anni, dolce o salato, caldo o freddo, sono tutti elementi dello stesso sistema che nasce, muore e rinasce. Cerco la presenza rassicurante di lei, ora la brezza leggera le scompiglia i folti capelli neri, ha la pelle bianchissima, occhi miti e chini al suo lavoro e uno yukata azzurro chiaro con fiori gialli e neri. Ha vent’anni Misaki. Mi dice che il ramo più lungo dei suoi fiori recisi è il più importante perchè si avvicina maggiormente al cielo. Misaki questo lo sa fin da quando era monaco buddista nel 650 e poi racconta della sua pena di bambina malata e orfana dopo il terremoto di Miyado; soldato tedesco arruolato in Francia poco prima della presa della Bastiglia, emigrante spagnola in Argentina in cerca di fortuna, nutrice a Surat al tempo della Guerra d’Indipendenza indiana. Dentro una foglia come sulla punta di un lapis,in un secondo come in un anno, in un metro quadro come in qualsiasi punto del’Universo l’architettura della natura resta immutata. La libertà è l’eterno ritorno dell’onda.

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