sabato 25 aprile 2009

Paolo Franchini e la Libertà

Ringraziamo il nostro amico autore Paolo Franchini per i preziosi consigli di questa sera.



La libertà indica l’essere libero, la condizione di chi non è prigioniero, di chi non ha restrizioni. La libertà, nel senso più ampio del termine, è invece la facoltà dell’uomo di agire e di pensare in piena autonomia.


Nella pittura è più che celebre il dipinto “La Libertà che guida il popolo” di Eugéne Delacroix, opera del 1830 oggi esposta al Louvre. Una donna con un vessillo bruciacchiato, un ragazzino con una pistola alzata verso il cielo, un fucile, una spada sguainata e, sotto di loro, un macabro tappeto di cadaveri. Pennellate comunque eccezionali per ricordare la lotta del popolo parigino contro la politica di Carlo X.


Nella musica si può spaziare a piacere, nel segno di quel “liberi tutti” che dà il tema alla puntata odierna: si passa dalla rocchettara “Libera nos a malo” di Ligabue alla grandiosa “Freedom” di Jimi Hendrix, ma anche dal ritmo glam di “I want to break free” degli immortali Queen alla poetica e profonda “La libertà” di Giorgio Gaber. Di questo pezzo, una frase su tutte: “Vorrei essere libero come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura”.


Prima di tuffarci nella letteratura del mistero, una frase che riassume in sè l’essenza del noir, ogni tanto costretto a fare i conti con chi prende le difese di Caino. Wolfgang Sofsky, nel suo saggio “Il paradiso della crudeltà”, non gira intorno alla questione e sconvolge il lettore con una frase tanto breve e semplice quanto terribile: “La libertà dei lupi è la morte degli agnelli”.


Ed ora qualche consiglio di lettura noir come nella migliore delle tradizioni:


Libertà di paura (di Franco Foschi)

Siamo a Bologna nel 1998. Un detective piuttosto traballante viene assunto per indagare su un marito infedele. Il pedinato muore ammazzato durante una rapina, ma la verità è ben diversa. Il nostro improbabile eroe, aiutato da una madre dotata di quel buon senso che a lui manca, inizia a darsi da fare insieme a un redattore di una radio privata e da una biondona. Poche pagine e tutto il marcio che la città nasconde gli si riversa addosso. Un thriller insolito e divertente, ma anche malinconico e polemico quanto basta. Nessuna paura, comunque, si indaga, si corre, ci si picchia, si spara e c’è anche un po’ di spazio per l’amore. Con la prefazione di Stefano Benni, in questo romanzo giallo la storia finisce senza che tutto sia tornato a posto. Ma non è detto che sia una brutta cosa.


All’albergo del libero scambio (di Giampiero Orselli)

Una ragazza cammina sotto la pioggia, mentre un killer seriale si aggira per le colline. Intanto, qualche cacciatore di taglie gli corre dietro. Poliziotti, delinquenti, giornalisti, tutti nell’orbita dell’Albergo del Libero Scambio, nel cuore più nero di Genova, dove il destino di ognuno si perde per sempre e dove la tragedia è sempre pronta a trasformarsi in farsa e la realtà in allucinazione.


Libero arbitrio (di Valdemaro Brakus)

La morte di un Premio Nobel fa scoprire verità nascoste: una serie di omicidi, una fuga a rotta di collo per fare luce su un segreto che può mettere in pericolo quello su cui poggia la politica e la religione dei nostri giorni. Retroscena scientifici e un’e-mail che sembra arrivare dall’aldilà per una storia che getta più di un’ombra sul futuro della chiesa romana.


Volo in caduta libera comunemente chiamato follia (di Yuri Bautta)

Una storia di fantasia con personaggi improbabili e che fa riflettere su quanto la “normalità” di essere cannibali non sia normale affatto. Il libro è “tagliente” e fa anche sorridere, ma affronta la questione (per nulla comica) dello sfruttamento e dell’uccisione degli animali negli allevamenti e nei macelli. Nessuna morale, solo un punto di vista diverso che costringe il lettore “carnivoro” a fare i conti con la propria coscienza. O a mettere sulla griglia un paio di costine di maiale, come ho fatto io.


www.paolofranchini.tk

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