sabato 13 giugno 2009

Non poteva mancare alla festa Paolo Franchini

Si parla di Estate....che si avvicina sempre più e guardando il calendario l’inizio dell’estate coincide con l’ingresso del Sole nel segno del Cancro...L’estate arriva a noi quando con il 22 giugno, quando il sole entra nel Cancro.Ma ci arriva anche dal latino e dal greco. Ebbene sì, non ho preso un colpo di caldo: “estate” proviene dalla “Aedstas” latina che, come l’ “Aithos” greco (cioè “calore”), ha la stessa radice “Aidh” che significa sia “ardere” sia “incendiare”, anche in modo figurato. Sembra la famosa rubrica de “La settimana enigmistica”, ma questa volta sono sicuro che “non tutti sanno che” da estate deriva anche il verbo “estatare”: in passato questo verbo dal suono orribile si usava parecchio e voleva dire “passare la stagione in un luogo d’aria salubre”, a volte per sfuggire addirittura alla malaria.

Alla radio “Estate” richiama immediatamente i tormentoni musicali estivi....
Sono migliaia i tormentoni immortali, dagli anni cinquanta ai giorni nostri e, senza dubbio, sarà lo stesso nelle stagioni a venire. Penso a Bruno Martino e alla sua “Estate”, alla compianta Giuni Russo e alla sua “Una estate al mare”, a De Andrè e a “Canzone per l’estate”. E per chiudere, per confermare il mio gusto anni ‘70, non posso non citare la mitica Donna Summer, la Signora Estate che ci ha regalato chicche di discomusic come la gettonatissima “Hot stuff”.

Ovbiamente non possono mancare le informazioni sulla pittura....
In pittura, devo citare il dipinto a olio “Sogno di una notte d’estate” di Marc Chagall (1939), conservato al museo di Grenoble e che si ispira al “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. Una doverosa menzione anche allo scapigliato e italianissimo Andrea Fossati, solare sia nei ritratti sia nei paesaggi e ancor di più nel suo “Sogno d’estate” (1884) esposto oggi all’Accademia Belle Arti di Brera.

Ed ora passiamo ai consigli “estivi” di lettura noir 

L’ultima estate di innocenza (di Patrick Fogli)
Un’estate di sole e temporali improvvisi. » l’estate di Lisa, che ha tredici anni e non parla dal giorno in cui è tornata a casa a notte inoltrata. » l’estate di un uomo che si sveglia dal coma dopo sei mesi e che non ricorda nulla dell’incidente che lo ha regalato nel buio. » l’estate di un fotografo che ritorna dall’Iraq, con un amico morto in un attentato e una valigia scambiata che nasconde fotografie scottanti. » l’estate di un poliziotto che trova il corpo di una bambina che mezza Italia stava cercando. Storie distanti tra loro, ma che si riveleranno intrecciate una all’altra, finchè ognuno dovrà fare i conti con il proprio presente diventato troppo pericoloso. Da leggere sotto l’ombrellone, attenti però a non perdere il segno.

Una splendida mattina d’estate (di James H. Chase)
Un commediografo di successo si è ritirato a scrivere in un ranch isolato nel Nevada, con moglie, figlio, domestico vietnamita e con un cane da guardia. Pronti? Via! In una mattina d’estate inizia l’incubo: nessuna traccia del domestico, cane è sparito, telefono e automobili fuori uso. E il ranch si popola di figure sinistre come una giovane ereditiera rapita da un leggendario gangster, come un ex galeotto italoamericano, come una coppia di gemelli incestuosi. Un gioco al massacro, insomma, fra mille imprevisti e agenti dell’FBI. Da leggere se amate la suspense degli anni sessanta, quella ancora priva di delinquenti senza regole, ma zeppa di farabutti con la pistola in una mano e il galateo nell’altra. Da viaggio in treno o in areoplano, per rilassarsi fra un pisolino e l’altro.

Delitto di mezza estate (di Henning Mankell)
Nella notte del solstizio, tre giovani in una macchia isolata del bosco vengono spiati e, da questo momento, la loro festa si sporca di sangue. Intanto, la polizia trova il corpo di un collega ucciso da tre colpi di pistola al volto. Fra le carte del morto, alcune fotografia fanno capire che esiste un intreccio tra i due casi, ma l’assassino è sempre un passo avanti rispetto agli investigatori. Impossibile, quindi, intuirne i movimenti o prevedere chi sarà la prossima vittima. Un romanzo corposo che vive di calma apparente e che trascina per la sua terribile follia. Da pomeriggio all’ombra, con amaca, tè freddo e Ipod.

La calda estate del commissario Cataldo (di Luigi Guicciardi)
Siamo in un paese di dell’Appennino modenese, quelle località di vacanza dove sembra non accadere mai nulla. Sembra, appunto: la pace viene sconvolta da una serie di eventi macabri: un presunto suicidio, una vicenda torbida che trona dal passato, un “forestiero” enigmatico, una banda di amici che ha molto da nascondere. Le indagini sono affidate al commissario Cataldo, siciliano sebbene alto e biondo. Una partita senza regole fra il quieto mondo della provincia e l’ombra dell’assassino. Tanto insospettabile quanto malvagio. Un romanzo elegante come il suo autore, da gustarsi fra una nuotata e l’altra oppure andando chissà dove in pedalò.

Queste e altre recensioni su www.paolofranchini.tk

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