venerdì 6 novembre 2009

7 novembre - Uno strano tipo, una strana casa


Cari amici,

visto che il tema di questo sabato 7 novembre è "la casa", vi regalo un monologo teatrale che fa parte delle ultime "CircostanzeTeatrali" della Corte dei Miracoli, recitato (da me), riadattato (sempre da me) da un testo di quel genio che fu Karl Valentin.
"nel soggiorno dove dormo... nella camera da letto ci soggiorno..." e via con tali amenità, questo strano tipo adora la sua casa, dove ha messo un bell'acquario.

L’ ACQUARIO
Voglio raccontarvi del mio acquario, che poi è anche il mio segno zodiacale, ma questa è un’altra storia.
Dunque, vi dirò che prima abitavo nella via Veneto, cioè non NELLA via Veneto, il che sarebbe ridicolo, NELLA via veneto non si può mica abitare perché ci passano sempre le macchine, no, io abitavo nelle case di via Veneto.
Non in tutte le case, in una, in quella che sta proprio in mezzo alle altre, non so se avete presente quella casa.
Ecco io abito lì, ma non in tutta la casa, solo al primo piano, che è sotto il secondo piano e sopra il piano terreno, esattamente in mezzo; e c’è una scala che sale al secondo piano e che poi ridiscende anche giù, cioè, non è che la scala salga, siamo noi che saliamo la scala, ma insomma… si dice così.
E allora lì nel soggiorno dove dormo ( perché ho un soggiorno dove dormo, nella camera da letto invece ci soggiorno ) nel soggiorno ci tengo un acquario che è sistemato proprio nell’angolo, e ci sta magnificamente bene in quell’angolo.
Se avessi voluto avrei potuto avere anche un acquario rotondo, però in quel caso l’angolo non sarebbe stato ben riempito.
Tutto l’acquario non è più grande di così (fa segno con le mani) diciamo.
Queste sono le due pareti di vetro, cioè queste sono le mie mani, dico così solo per farvi capire meglio, e anche qui ci sono due pareti, e sotto c’è il fondo che tiene l’acqua in modo che non possa uscire in basso quando se ne aggiunge in alto. Se non ci fosse il fondo si potrebbero versare dall’alto anche 20 o 30 litri d’acqua ma se ne andrebbe tutta via dal basso.
In una gabbia per uccelli invece è tutto diverso.
Anche in una gabbia per uccelli le pareti sono pressappoco come quelle di un acquario, solo che quelle della gabbia non sono di vetro ma di fil di ferro. Sarebbe davvero senza senso che fossero di fil di ferro anche in un acquario, perché allora l’acquario non ce la farebbe a tenere l’acqua che infatti uscirebbe sempre attraverso il fil di ferro.
E così nell’acquario io tengo dei pesci rossi, mentre nella gabbia tengo un canarino; solo che qualche giorno fa mi è saltata in mente la stupida idea di mettere i pesci rossi nella gabbia e il canarino nell’acquario.
Naturalmente i pesci rossi nella gabbia scivolavano sempre giù dall’altalena, e il canarino nell’acquario stava quasi per affogarmi! Per cui ho rimesso tutto come prima, ho sistemato di nuovo il canarino nella gabbia e i pesci rossi nell’acquario.
E così i pesci si son messi a nuotare allegramente su e giù nell’acquario. Prima di qua e poi di là, nuotano quasi tutti i giorni in un modo diverso.
L’altro ieri mi è successo un guaio, ho visto che i pesci avevano bisogno di altra acqua e ne ho versato un secchio intero, però l’acqua era troppa e adesso è tanto così (fa cenno con la mano) più alta dell’acquario. Di questo me ne sono accorto però solo il giorno dopo, sicchè un pesce rosso nuotando nuotando è andato a finire oltre il bordo ed è caduto sul pavimento, perché nella stanza dove c’è l’acquario c’è anche un pavimento e lui era proprio lì giù, ma solo dopo aver smesso di cadere.
Il fatto è che sul pavimento il pesce era senz’acqua, perché io, a parte l’acquario, non ho altra acqua per la stanza.
Allora è arrivato Fabio Giusti che mi ha detto: “ guarda che lì sul pavimento il pesce finisce male… la miglior cosa è ucciderlo subito prima che soffra”.
E se per non farlo soffrire troppo – ho pensato io – gli dessi una martellata?
“sì - mi dice Fabio Giusti - così ti pesti il dito!”. Piuttosto gli sparo. Ma poi ho anche pensato: magari non prendo bene la mira e lui soffre ancora di più, la migliore soluzione, mi son detto, è prendere il pesce, buttarlo nel Ticino, e farlo affogare.

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