domenica 13 febbraio 2011

Racconto: Quid

Sapete cos’è un sillogismo? È quella forma di ragionamento secondo cui se A è uguale a B e se B è uguale a C, ne consegue che A e C sono uguali.
Il sillogismo che vogliamo proporvi è: se ogni uomo ha un punto debole e se lo scrittore è un uomo, ne consegue che ogni scrittore ha un punto debole.
Se nello specifico volete conoscere il punto debole di Federico Di Leva, uno dei nostri scrittori, mettetevi comodi e preparatevi alla storia che vi stiamo per raccontare.


Ogni volta la sensazione è identica, eppure dissimile da com’era in tutte le altre situazioni nelle quali mi è capitato di provarla. E di solito il tutto comincia con il lento coincidere di due risultati; con la somiglianza di due equazioni; con il convergere via via più precipitoso di linee e segni, in uno dei troppi spazi geometrici nei quali mi è capitato di immaginarmi.
Ed io che sono lì, seduto nello studio – circondato da scaffali color noce, colmi di libri e parole – avverto il baratro dell’algebra ed il fremito della poesia; le assolute verità dei filosofi e, insieme, le molteplici bugie dei poeti, che mi attirano verso quell’epicentro del sapere che rassomiglia a tutti gli altri e che, pure, sempre se ne distingue, per il modo in cui si lascia corteggiare, prima di fuggire via.
Già, perché è sempre questo ciò che accade alla fine di ogni percorso quando, d’improvviso, il rigore della geometria chiede la vaghezza della parola per essere descritto… oppure quando il caos di lettere ed alfabeti chiede di poter essere fondato sul rigore di combinatorie indistruttibili ed algebriche.
Di solito, quando la soluzione ad una delle mie ricerche mi sfugge in tal modo, vado dalla mia compagna, e con gli occhi le chiedo un bacio…
E nel lento baciarla… nel placido e costante accrescersi della passione, che ardentemente s’inerpica lungo le note silenziose di quel contatto… ebbene, io avverto la spirale che orbita sempre più strettamente attorno a quel punto infinitesimo che io so esser la soluzione di ogni mistero.
La Verità del cosmo o un bacio non sono poi così dissimili, e l’analogia che accomuna entità così distanti sta proprio nel loro venir meno ad un istante dal risveglio…

L’istante in cui lei disgiunge la sua bocca dalla mia e, maliziosamente, mi rimprovera e mi eccita: «Adesso basta…».

L’istante in cui, lo so, io vorrei fare l’amore, pur sapendo che l’amore non è il punto attorno al quale chiude la spirale, ma la spirale stessa. Quel garbuglio, o scarabocchio, che mi disegno in testa da che sono nato.



Quid scritto da Federico DI Leva

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