domenica 20 novembre 2011

Racconto: La signora E


E se capitasse a voi? Se qualcuno facesse a voi ciò che vi stiamo per raccontare, quale sarebbe la vostra reazione? Certo, a voi certe cose non possono succedere? Ma cosa fareste se un giorno alla vostra porta bussasse una donna, quella donna: la signora E? È la protagonista della storia che vi stiamo per raccontare.


Non sono pentito. Voi non potete capire.
Non è per i 50 euro. Scrivo questa lettera perché so come finiscono queste cose. Visto che io sono stato preso e quella se ne va in giro liberamente, è giusto che io dica la mia.Per i posteri, per senso di giustizia.
Voi non potete capire. Da quando sono solo, cambio umore facilmente. Lo riconosco.
Quell'orologio me lo aveva regalato lei. Non la lei che se ne va in giro liberamente, non conosco il suo vero nome, si firmava solo come E.
La mia lei, me lo aveva regalato. E quell'orologio non lo volevo più. E allora che faccio? Lo vendo. 400 euro. Non un euro di meno.
Mi scrive questo tizio, Giacomo, mi dice. Mi offre 350. Troppo poco. Io niente.
Poi mi scrive lei, la signora E. Strano, una donna che vuole un orologio così. Che sia il destino? Anche alla mia lei, piaceva.
Mi offre 350. Io prima dico no, però le propongo di aggiungermi su Facebook. Lei accetta.
E diventiamo amici, con E. Beh, forse amici è troppo. Ma mi piaceva E, e allora le vendo l'orologio a quanto dice lei, 350.
E tutto sarebbe finito lì, sapete. Ma no, non era quello che voleva. Perché in questa storia è lei la cattiva. E io lo stupido. Lo riconosco, sono stato stupido, ma cambio umore di frequente, lo ammetto.
Così mi scrive ancora, e viene fuori che E è la moglie di quel tizio, Giacomo. Sì, proprio la moglie. E poi, viene fuori che io non ho mai parlato con la vera E, ma sempre con Giacomo, il marito. Mi dice che mi ha sempre scritto lui e che si è finto la moglie per avere uno sconto.
Tutto per 50 euro di sconto. Ma siamo pazzi? Mi ha preso in giro.
Mica l'avrei ammazzato, però. Non sono mica pazzo. Ma cambio umore di frequente. È successo. E poi ho capito. Ho visto E che rideva. Avevo sempre parlato con lei, mai con lui... E adesso lei se ne va in giro e io, che l'ho liberata dal marito, sono qui a scrivere!
Per senso di giustizia, mica per altro.



La signora E di G.L. Barone


Questo racconto è una delle «365 storie cattive» dell'omonima antologia curata da Paolo Franchini e il cui ricavato viene interamente devoluto ad A.I.S.EA Onlus.

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