domenica 29 gennaio 2012

Racconto: Due vite identiche


Due vite che scorrono parallele come righi di uno solo spartito. Due esistenze distinte, ma vicine quanto basta da trovar conforto tra le arie rasserenanti di una stessa musica. Sono quelle di Baptiste e Arthur, i protagonisti della storia che vi stiamo per raccontare.


Lavoravano entrambi al Théâtre de la Musique di Parigi.
Baptiste era il Direttore, e badava sempre a far sì che tutti i biglietti andassero venduti, che le persone gradissero gli spettacoli, e che spendessero qualche franco in più in noccioline glassate e altre piccole dolcezze.

Anche Arthur era il Direttore, e badava sempre a far sì che non vi fosse mai una sola nota fuori posto. Controllava che tutti gli archi si alzassero e si levassero all’unisono, come tante ali vibranti di un’unica orchestra. E faceva scoppiare i tamburi all’unisono, e faceva squillare le trombe e fischiare i flauti e i clarini...

Per Baptiste, Direttore del Théâtre de la Musique di Parigi, il suono dei registratori di cassa, dei portamonete, e del denaro tintinnate... era musica. Una celeste sinfonia bancaria.

Per Arthur, Direttore dell’Orchestra del Théâtre, ogni sinfonia, ogni melodia, ogni adagio, ogni requiem era il frammento di una ricchezza ultraterrena e meravigliosa. La sola che per lui contasse.

E, così, Baptiste e Arthur ascoltavano, quasi tutti i giorni, la stessa sinfonia: il tamburellar dei tacchi nel teatro che andava riempiendosi di signore eleganti, il miagolio degli strumenti che si accordavano, il tintinnio delle monete nei registratori di cassa, la meraviglia della musica classica.
E vivevano una vita identica... ma diversissima.

Due vite identiche di Federico Di Leva

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