sabato 31 maggio 2008

Pillole di mistero: i due muratori


Questa settimana Il lago dei misteri ci suggerisce un episodio della vita di San Giulio, il Santo protettore dei muratori.
Siamo nel quarto secolo. L'imperatore Teodosio aveva autorizzato Giulio e il fratello Giuliano a distruggere gli altari pagani per sostituirli con quelli cristiani. In un clima di forte ostilità da parte degli abitanti del posto, Giulio era sulla piccola isola al centro del lago d'Orta. In quel luogo avrebbe gettato le basi alla chiesa sulle cui fondamenta oggi si trova la Basilica di San Giulio.

Era solo, su uno scoglio circondato dalle acque.
Tutto attorno, gli indigeni spiavano i suoi movimenti con occhi ostili. Non aveva armi, a parte il bastone che comunque non avrebbe mai usato per difendersi.
Aveva la Legge dalla sua, certo, ma chi, in quell'impero decadente, si sarebbe curato di farla rispettare?
L'unico aiuto possibile era suo fratello, che però si trovava ad alcune miglia di distanza, oltre le colline, nell'ultimo borgo in cui la legge trovasse ancora qualche servitore.

Eppure non aveva paura.

Sapeva di poter fare affidamento su una Forza a cui nessuno avrebbe potuto opporsi. Un potere celato agli occhi degli uomini, che gli avrebbe consentito di mutare gli animi di quanti ancora opponevano resistenza.

Dopo aver disperso con un cenno le ultime forme del male che lo circondava, individuò il punto in cui avrebbe costruito l'edificio che aveva giurato di erigere. Purtroppo non aveva attrezzi con sè, nemmeno una cazzuola.
Li aveva lasciati tutti al fratello, che a sua volta li stava usando lontano da lì. Neanche questo lo preoccupava. Diede una gran voce al fratello, chiedendogli la vanga.
Dopo nemmeno un minuto l'oggetto piovve dal cielo, concludendo la lunga parabola nella sua destra. Con esso cominciò a scavare finché, trovando delle pietre, lo scagliò in aria, chiedendo il piccone. Dopo poco anche quello arrivò.
Così, scambiando ogni volta gli attrezzi, iniziò a costruire.
Gli indigeni, meravigliati da quel prodigio, misero in acqua le barche e si presentarono a lui in massa per essere battezzati e poi per aiutarlo nell'opera.

In questo modo, si dice, Giulio e suo fratello Giuliano edificarono le chiese di Gozzano e quella dell'isola in mezzo al lago.

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