sabato 1 novembre 2008

I Menestrelli: "Come posso dire a mia figlia che ho paura?""

Ritroviamo con estremo piacere qualche momento riservato ai racconti. Un racconto apre la mente, talvolta ferisce e commuove. Il collettivo dei giovani scrittori I Menestrelli di Jorvik questa sera dipingono il nostro tema della serata: la paura è un tarlo impietoso, la paura turba una vita e diventa angoscia profonda nel racconto di Antonella Mecenero.

Il titolo di questo piccolo gioiello è:
 "Come un albero cavo".

Il vento di ieri ha fatto cadere il vecchio ulivo in cima alla collina, il guardiano dei nostri pic-nic primaverili. Le bambine hanno voluto vederlo, come si va a visitare la salma di un amico morto. Non era caduto intero. Ne abbiamo trovato i resti sparsi sul prato, frammenti scomposti della sua vita arborea. Era completamente cavo. Ormai solo la corteccia lo teneva insieme. I rami erano pieni di piccole olive acerbe. Fruttificava, ma era già morto.
La più piccola mi è venuta vicino e mi ha preso la mano.
Stringendo la mia corteccia mi ha chiesto quando avremmo fatto di nuovo un pic nic.
- Prima della fine dell’estate. – ho risposto. Prima di essere ucciso.
Lei mi ha guardato con la fiducia quieta con cui ci si affida ad un dio benevolo.
Sento il sole sulla pelle, assaporo il gusto dolce della composta di susine della zia Maria, ma sono già morto.
- A cosa pensi? – chiede la mia figlia più grande.
- Niente, problemi di lavoro.
Scuote il capo. Trova buffo che il suo papà debba accompagnare il procuratore a comprare il pane o a portare la madre dal medico.
Quando mi guarda così, spero che Paolo Borsellino lo uccida un sicario, un cecchino di buona mira, che colpisca solo lui. E mi sento una carogna ad averlo pensato. Camminare ogni giorno nella morte mi rende un uomo peggiore.

- Papà, perché tremi?
Non rispondo. Come posso dire a mia figlia che ho paura?

In ricordo di Agostino Catalano, Capo scorta di Paolo Borsellino.

3 commenti:

Fulvio Julita ha detto...

Sono d'accordo. Uno dei più emozionanti della stagione.

Alfa ha detto...

Un racconto davvero molto bello e toccante.

Anonimo ha detto...

Un brivido di emozione mi ha accompagnata dalla capolettera fino alla fine di questo splendido pezzo...complimenti! Perry