sabato 20 dicembre 2008

I Menestrelli: Il Natale è stato diverso.

Natale ‘44

Il Natale a quei tempi era diverso, ed anche Babbo Natale.
Non aveva la barba bianca e la pancia, ma era giovane e forte.
Non aveva nemmeno il vestito rosso. Al suo posto indossava una tuta verde scuro, o nera. La sua slitta era di freddo metallo, e non aveva bisogno di renne per volare: si librava da sola, correndo a gran velocità per i cieli, seguita da un rombo assordante.
A dir la verità di Babbi Natale ce n’erano più d’uno, a quei tempi. Nonostante questo, nessuno di loro aveva mai il tempo di calarsi giù per il camino. Si limitavano a sorvolare la nostra città lasciando cadere pacchi e pacchetti dalle loro slitte alate, ed io correvo felice a raccogliere quei regali inaspettati. Quasi sempre si trattava di dolciumi. Cioccolato, soprattutto.
Estasiato da quei doni succulenti tornavo dalla mamma, che aspettava a casa, o meglio di fronte a quel poco che restava della nostra casa: un mucchio di rovine e calcinacci, un mucchio di macerie e sogni infranti.
Spesso, infatti, erano altre slitte a sorvolare la nostra città, slitte alate e rombanti proprio come quelle di Babbo Natale, slitte in effetti quasi identiche alla sua, non fosse che al posto dei dolciumi, ad esser lasciate cadere erano le bombe, capaci di regalare al massimo la morte.

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