sabato 14 febbraio 2009

Arriva Marco Franceschini: Presi per il cinema.

Il nuovo Verdone

Carlo Verdone interpreta la parte di un quarantenne nevrotico ipocondriaco. Essendo fumatore, il primo quarto d’ora del film trascorre con Verdone che mostra in primo piano il pacchetto di sigarette che gli sponsorizza il film, mentre se ne accende una nella sala d’aspetto del suo psicanalista, con gesti nervosi, esitanti. A questo punto entra Margherita Buy, una paziente afflitta da attacchi di panico e fobia per il gelato variegato amarena, che s’incazza come una tigre balbuziente e gli dice che è vietato fumare e poi, scoppiando improvvisamente a piangere, gli chiede scusa e gliene chiede una. Di sigaretta. Un altro quarto d’ora di sponsorizzazione, mentre Verdone gliene offre e accende una.
A un certo punto entra un ragazzetto con le brache da “estro(n)so, è Muccino piccolo, che parlando come se avesse uno strofinaccio in bocca, dice ad alta voce nel costosissimo cellulare di comperare tre etti di bresaola e poi chiude dicendo “ciao mamma, anch’io ti voglio bene”. Ripone il telefonino nel tascone dei pantaloni da estro(n)so e dice “mamma sei ‘na stronza” e si gratta il culo con aria da disimpegno politico prima di sedersi sulla poltroncina di pelle.
Ne deriva una rissa con Verdone, che vuole menarlo per motivi sostanzialmente non precisati e gli dice “a’stronzo!”, e che si becca del “vaffanculo” da Muccino piccolo.
La Buy li separa e poi l’inquadratura scivola sulla porta dello psicanalista, interpretato da Sergio Rubini, che dice “questa non è terapia di gruppo, dovete entrare uno alla volta, questa è psicanalisi!”. Allora entra per prima la Buy, tentennando e lisciandosi nervosamente il vestitino lillà. Restano soli Verdone e Muccino piccolo e dopo un imbarazzato silenzio durante il quale si grattano la testa e altre parti del corpo, Muccino dice a Verdone “a’stronzo!” e Verdone gli restituisce il “vaffanculo”. Poi si abbracciano perché si sono riconosciuti e si sono accorti che sono affratellati dal fatto che tutti e due hanno avuto una storia di sesso infelice con Stefania Rocca. A quel punto entra Stefania Rocca, che fa psicoterapia di coppia con il nuovo fidanzato, uno splendido fotomodello svedese. Li saluta, pallida e imbarazzata, mentre Verdone e Muccino piccolo si guardano, dicendo all’unisono, in chiusura di film: “Tanto non dura neppure lui!”, e si abbracciano, affratellati nella sfiga.

Marco Franceschini.

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