Il Filosofo ha raccontato ad Alfa di quando incontrò un treno fantasma sulla sponda occidentale del Lago d’Orta, nelle brughiere che fino a pochi anni fa si estendevano tra Pogno e San Maurizio d’Opaglio.
Rotaie nella brughiera
Passeggiavo lentamente sull’erica della brughiera, quando ancora i capannoni industriali non avevano coperto di cemento e asfalto l’area tra Pogno e San Maurizio d’Opaglio. Per caso, almeno credo, mi imbattei in uno strano cippo, su cui era incisa un’enigmatica sigla. Mi chinai per osservarla meglio, ma appena la toccai, una nebbia improvvisa mi avvolse. Spaventato mi allontanai di qualche passo annaspando in quell’atmosfera densa, finché non inciampai in qualcosa di duro e caddi a terra, battendo la testa. Quando mi svegliai la nebbia si era dissolta. Mi alzai faticosamente, scoprendo con mia enorme sorpresa di trovarmi sui binari. Mi incamminai dolorante finché non vidi un edificio comparire dietro un campo di granoturco. Era stranamente colorato con strisce orizzontali bianche e rosse. Cosa ancora più strana, sulla facciata campeggiava una scritta. “Stazione ferroviaria di Berzonno?” lessi sorpreso e preoccupato per gli effetti della botta in testa. Quando giunsi sulla pensilina vidi l’orario dei treni di una linea che non avrebbe dovuto esistere. Linea ferroviaria Gozzano Alzo. Fermate a Gozzano, Strada della Cremisina, Berzonno, San Maurizio d'Opaglio e Alzo…Non mi ero ancora ripreso dallo stupore quando sentii un fischio alle mie spalle. Una colonna di fumo si muoveva lentamente nella mia direzione, soffiando e sbuffando. Sul binario uno della stazione fantasma stava arrivando un treno dannatamente in ritardo, poiché quella linea aveva cessato di esistere esattamente settanta anni prima.
2 commenti:
PROBABILMENTE HAI SEI INCAPPATO IN UN wormhole (in italiano letteralmente "buco di verme", ma tradotto in genere col termine galleria di tarlo o cunicolo di tarlo), è una ipotetica caratteristica topologica dello spaziotempo che è essenzialmente una "scorciatoia" da un punto dell'universo a un altro, che permetterebbe di viaggiare tra di essi più velocemente di quanto impiegherebbe la luce a percorrere la distanza attraverso lo spazio normale.
Il termine inglese "wormhole" deriva dalla seguente analogia usata per spiegare il concetto: si immagini che l'universo sia una mela, e che un verme viaggi sulla sua superficie. La distanza tra due punti opposti della mela è pari a metà della sua circonferenza se il verme resta sulla superficie della mela, ma se invece esso si scava un foro direttamente attraverso la mela la distanza che deve percorrere per raggiungere quel determinato punto diventa inferiore. Il foro attraverso la mela rappresenta il cunicolo spazio-temporale.
Caro Anonimo,
ti ringrazio per questa interessante digressione.
Non escludo che il Filosofo possa essere effettivamente incappato in un wormhole. Così come è possibile che la visione sia semplicemente prodotta dal colpo in testa.
Considerato però che il Filosofo non è nuovo ad incontri con persone vissute in altre epoche (mi riferisco alla ragazza incontrata nella nebbia al Parco dei Lagoni) è possibile che abbia il dono (o la condanna?) di poter entrare in contatto con residui psichici ancorati a determinati luoghi.
Ciao!
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