sabato 9 maggio 2009

"Gola e dintorni" con Paolo Franchini

Anche oggi Paolo Franchini ci rende curiosi partecipi delle sue ricerche sul tema della serata. Quanto riportiamo di seguito è stato in parte trattato anche in diretta alla radio nell'intervento consueto con il nostro amico autore noir.

La gola è uno dei sette peccati capitali (insieme a superbia, avarizia, lussuria, ira, invidia e accidia) e, un po’ come tutti i vizi, ha ispirato l’arte in ogni sua forma. Aristotele, filosofo greco e precursore in molti campi della conoscenza (fisica, metafisica, teatro, poesia, arte, musica, logica, retorica, politica e persino zoologia) li definì addirittura “gli abiti del male”. La gola, magari, la vedeva solo come un grande tovagliolo, chissà...

Nella pittura, non posso non citare Emilio Gola, pittore milanese dalle tonalità dense che visse fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, un grande protagonista della pittura lombarda, a metà strada fra gli Scapigliati e i Veristi.

Di nuovo, poi, sono felice di nominare Michelangelo Merisi detto il Caravaggio che, nel dipingere il suo celebre “Bacco”, me lo immagino deciso a ritrarre chi eccede nei piaceri della tavola, un vizioso adagiato mollemente per pasteggiare e offrire del buon vino a chi gli fa visita.

Nel cinema, un noirista come me non può non citare “Nodo alla gola” di Hitchcock, un film uscito nel 1948 con James Stewart e che, all’eopca, fece un po’ scandalo: davanti alla cinepresa, infatti, venne messa in scena la storia di due omosessuali che strangolavano un amico per poi nasconderlo in una cassapanca.

In musica, tenetevi forte, se mi si dice “gola” penso subito a Lorella Cuccarini e alla sua mitica “La notte vola” che negli anni Ottanta fu la sigla TV di Odiens. Ci sono però altre canzoni, molto meno spensierate, come la malvagia “Ti taglio la gola” di Vasco, “Mio padre ha un buco in gola” di Venditti, “Preghiera in gola” di Carmen Consoli (che sulla gola, vista la stranezza della sua voce, potrebbe raccontarcene parecchie...).

Un osso in gola (di Anthony Bourdain)
Le cose non vanno molto bene al ristorante Dreadnought Grill: uno chef tossicodipendente, un proprietario che deve soldi alla mafia, l’FBI che tiene tutti sotto sorveglianza progettando una retata. Per Tommy, l’aiuto-cuoco che deve il lavoro allo zio mafioso, pensare solo ai piatti è sempre più difficile e, quando Cosa Nostra usa la cucina per un omicidio, niente può aiutarlo ad affrontare quello che sta per arrivargli addosso. La polizia da una parte e la malavita dall’altra, il conto che Tommy dovrà preparare sarà quello da presentare alla propria coscienza. Senza, ovviamente, lasciarsi fare secco.

Tutta colpa di dio (di AA.VV.)
Sette autori napoletani si confrontano senza paura con i vizi capitali e ce li raccontano come sanno e come vogliono, a volte affidandosi anche all’ironia, altre alla spietatezza. Sette voci molto diverse, ma nessuna fuori dal coro. Andrea Santojanni fa i conti con líinvidia, Ciro Marino con la lussuria peggiore. Angelo Petrella si confronta invece con l’accidia e, per fare meno fatica, lascia che parli anche il proprio cane. L’ira spetta a Riccardo Brun mentre Maurizio de Giovanni, alle prese con l’avarizia, risparmia tutto ma non se stesso. Luca Maiolino, l’esordiente lanciato nella mischia, ci racconta la gola ingozzandoci con la sua storia amara e Peppe Lanzetta, forse il più tagliente fra questi sette samurai campani, ci regala una pillola di superbia giovanile purtroppo sempre attuale.

Le rivelazioni di Gola Profonda, la talpa del Watergate (di Bob Woodward)
A Washington, i segreti non durano molto. Tranne quello che ci ha appassionati per oltre trent’anni: l’identità di Gola Profonda, la fonte confidenziale che aiutò a far scoppiare nel 1972 il caso Watergate. Proprio uno dei giornalisti che fece esplodere lo scandalo, ci racconta l’appassionante vicenda nonchè le intricate relazioni con mister Felt, l’enigmatico ex numero due dell’FBI che collaborò alla caduta della presidenza Nixon. Non solo un’inchiesta storica, ma un vero thriller. Il memoriale di un ex ufficiale della marina diventato reporter per caso e padre dello scoop forse più clamoroso della storia.

www.paolofranchini.tk

Nessun commento: