sabato 2 maggio 2009

La notte perenne

Contrariamente a quanto si pensa, la caccia alle streghe non fu un fenomeno diffuso nel Medioevo. Si sviluppò soprattutto in epoca controriformista, quindi tra la fine del XVI secolo e il XVII.

Torture
di Mario Favini

Nella mia cella non filtra nemmeno un raggio di luce. C’è solo il buio. Vivo in una notte perenne.I miei aguzzini dicono che sono una strega, ed è per questo che sono chiusa quaggiù. Non so quanto tempo sia passato dalla mia cattura, la mia notte infinita è scandita solo dai passi delle guardie, che ridono di me, e che m’invitano a evocare il demonio. Come se ne fossi capace, come se non fossi sconfitta e impotente. Quattro pesanti catene mi legano al muro, e non posso spostare nemmeno la testa: un collare di ferro, irto di aculei taglienti, mi costringe a tenerla immobile, in una posizione innaturale e dolorosa.
Sono stata processata, prima di finire quaggiù. Sono stata processata da ferri roventi e coltelli appuntiti. Sono stati loro a farmi confessare. Ora sono qui, ad attendere il rogo. Spero solo di morire in fretta. Spesso penso a chi mi ha torturata. Penso al vescovo. Sedeva tronfio sopra al suo scranno, e mi guardava sprezzante. Adesso starà partecipando a un rinfresco, o a una serata di gala. Forse se la starà spassando con una prostituta ubriaca.
Ma cosa importa, in fondo? Anche su di loro, presto o tardi, calerà l’oscurità. E forse, superbi fino all’ultimo, nemmeno di fronte alla notte eterna della morte conosceranno la tortura del rimorso.

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