martedì 13 ottobre 2009

Controvento: parole di un editore (seconda parte)

Come mai la scelta di un nome come Interlinea,cioè lo spazio bianco tra due righe stampate?
Il nome della casa editrice deriva proprio dall'idea di ricercare un piccolo spazio nell'interlinea lasciata bianca dall'editoria delle alte tirature e del troppo rapido turn over in libreria,tentando di farsi largo e trovare spazi non virtuali tra le righe spesso gonfiate della grande industria dei best seller nati in tv e lontano dalle librerie.

Interlinea nasce dall'idea di dare spazio ad autori che la grande editoria sembra voler dimenticare...
Abbiamo iniziato con ripescaggi di testi ingiustamente dimenticati come Un matrimonio in provincia della Marchesa Colombi e Una Topolino amaranto di Dante Graziosi,caso di autori novaresi di respiro nazionale. Anzi,il romanzo della Colombi è stato poi tradotto in Francia da Gallimard e negli Stati Uniti. Oppure più di recente,abbiamo pubblicato le opere minori di grandi scrittori viventi come Mario Soldati,Luigi Santucci e Mario Luzi. Il piccolo editore di cultura può accontentarsi di tirature non alte e capita così che rischia di più su opere di qualità ma non popolari e commerciali.

Il risultato è la riscoperta di grandi autori anche inediti (da Rebora a Montale,da Morselli ad Arbasino)...
L'attenzione letteraria ai testi ha portato nel catalogo di Interlinea molti inediti,soprattutto grazie a Maria Corti; abbiamo poi sviluppato alcuni filoni e autori,come il poeta Clemente Rebora affiancando inediti,come il Diario intimo,a edizioni commentate,per esempio del capolavoro Frammenti lirici.

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