sabato 5 dicembre 2009

Il Riso: terza e ultima parte

La risaia come "un passaggio della storia"...

La storia passa sulle risaie come sui campi di grano, sui frutteti… La risaia è nata nel XVI secolo e ha messo in condizione il territorio di Novara, naturalmente ondulato e ricco di dossi, di appiattirsi. Ha prodotto la nascita di scuole di agrimensura e di idraulica, ha prodotto una classe di agricoltori ricchi, di affittuari, di notai e avvocati proprietari terrieri. Ha generato la nascita della categoria lavorativa delle mondariso, ha vissuto l’esperienza delle guerre: Novara è terra di confine, ha visto guerre e subito passaggi di proprietà, dai Visconti-Sforza ai Savoia, dagli Spagnoli ai Francesi, dagli Austriaci ai Piemontesi. E’ una terra solo in parte di identità piemontese. La nostra identità è profondamente ( e felicemente) contaminata dallo spirito lombardo. I nostri studenti studiano a Torino, ma anche a Milano e facciamo spesso spesa alla Rinascente di piazza Duomo.

Sembra che i valori tradizionali della "pianura" si siano apparentemente dissipati, come se l'onestà fosse un valore quasi da "vergognarsi", lo crede davvero e quale il loro destino?

Per fortuna l’onestà è un valore universale e non soltanto della pianura. Io ho inteso dire che stiamo perdendo i valori della civiltà contadina, legati alla trasparenza, alla lealtà reciproca, alla fedeltà alla parola data e, soprattutto, al rispetto per la terra e l’ambiente, alla volontà di vivere in sintonia con la natura.Certo, oggi se si dice francamente di pagare le tasse sino all’ultimo centesimo, si passa per pazzi o per stupidi, almeno in certe realtà. Io , comunque, all’onestà credo ancora e, a costo di essere derisa, lo proclamo a gran voce. Vorrei che soprattutto i politici e gli amministratori appoggiassero questa mia tesi… Per il futuro in Italia vedo nero! Spero molto nell’Unione Europea, invece!

Ernesta come figura femminile importante e punto di riferimento, quale il ruolo delle donne nel passato e quale nel presente?

Ernesta, mia nonna, era una donna forte e saggia, come la maggior parte delle contadine e delle donne, in generale. Le donne, secondo me, sono quelle sublimi creature che ovviano ai difetti dei maschi, lasciando loro la convinzione di essere gli artefici di tutto quanto c’è di bello e di grande nel mondo. Invece sono le donne che portano nel mondo la bellezza, la bontà, perché generano la vita e per un milione di altri motivi. Oggi le donne dovrebbero prendere coscienza che, se nell’Occidente sono libere di scegliere il proprio destino, lo devono proprio a quelle figure, come l’Ernesta, che hanno vissuto con dignità e determinazione il proprio ruolo, senza ripiegarsi in un ruolo di supina acquiescenza agli ordini dei maschi. Purtroppo le ragazze di oggi danno per scontato che la loro libertà sia un’acquisizione facile, quasi dovuta. Non è così. In ogni caso oggi occorre lottare perché le donne ancora schiave ( inserite nei canali della prostituzione coatta , per esempio) o subordinate alla sharia o tenute nell’ignoranza e escluse dai processi dell’acculturazione o fuori dai circuiti del lavoro, queste donne possano trovare il legittimo riconoscimento del diritto alla parola, all’istruzione, al lavoro, alla libera scelta della propria vita.

Un motivo per leggere il suo libro

Divertirsi, principalmente, perché il libro deve essere soprattutto un piacere. E poi perché ho cercato di descrivere con semplicità, ma assoluta e onesta veridicità un mondo nel quale affondano le radici degli Italiani: il mondo contadino.

Progetti per il futuro?

Sto per pubblicare un libro per ragazzi (Il lago dei ricatti), ambientato sul lago d’Orta. Anche qui ci sono personaggi in cui molti potrebbero riconoscersi, dai miei allievi ai bottegai di Orta San Giulio.

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