lunedì 23 gennaio 2012

Racconto: Cinzia Hu


La storia che vi stiamo per raccontare è uno squarcio che fende la foschia dei ricordi. Un'ombra dai contorni nitidi che porta un nome esotico. Quel nome è Cinzia Hu.


Sono a Milano, è autunno, tira un tempo da spleen. Vago per Porta Volta. Guardo la mia vecchia scuola. Sotto la pioggia è ancora più austera. Il quartiere dove sorge si chiama Chinatown. Quand'ero piccolo, negli Anni Sessanta, era il primo esperimento di coabitazione tra milanesi di ringhiera e cinesi. Qui ho conosciuto Cinzia Hu.

I gabinetti della rinomata Scuola Media Statale Alfredo Panzini rappresentavano per i neurodistonici contemplativi come me una sospensione spazio-tempo tra le più stranianti. In quei pisciatoi dagli alti soffitti e dalle pareti verdine, potevo sperimentare l'assenza dei due Leviatani che incatenano il nostro transito. Come in un quadro neoclassico mi trovavo immerso in una dimensione non soggetta al divenire. E questo senza alcun tipo di additivo.

Una mattina, mentre da un finestrone incorniciato di stucco puntavo le lontananze turchine, fui distratto da voci in cortile. Era una classe femminile che faceva ginnastica. E c’era lei. Aveva gambe forti ma proporzionate, seni piccoli e puntuti, capelli neri spessi come spaghetti. Sorrideva mostrando denti bianchi come perle. Era una meraviglia.

Cinzia Hu è stata il mio collante con la realtà tra una fuga e l'altra nei gabinetti-astronave. Andavo a scuola solo per vedere lei. Eppure non le ho mai parlato, non ho mai cercato di conoscerla malgrado avessi notato una certa, deliziosa curiosità femminile quando ci si incrociava per i corridoi infiniti.

Una giornata d'autunno me l'ha riportata su dal tempo. Ho pensato alle occasioni mancate, al gioco folle dei rinvii, alla supponenza con cui ti precludi le luci che rendono tollerabili i nostri giorni. E tutto questo perché pensi di essere der Suchende, colui che cerca.
Non esistono ombre cinesi. Esistono ombre - molto stupide - dentro di noi.

Cinzia Hu di Carlo M. Landriscina

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Carlo, solo pochi anni dopo, nel 1972, il Liceo Scientifico Luigi Cremona decretò, mediante votazione a larga maggioranza, Cinzia Hu "MISS CREMONA". Io fui un convinto elettore. Mai più nella vita ebbi a votare con tanta convinzione!!! Cinzia era di una bellezza sconvolgente! Ora è una valente internista presso il Policlinico di Milano.