Stasera in trasmissione Marco l'Equi-Librista ha parlato di una bellissima storia di Luis Sepulveda: "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare".
Abbiamo descritto una favola scritta da uno scrittore che, di solito, scrive un altro genere di libri. Sepulveda l’ha scritta per i suoi figli quando viveva in Germania..
La vicenda si svolge nella città di Amburgo e narra di una gabbiana di nome Kengah, che mentre si tuffava nelle acque del mare del Nord in cerca di cibo, viene colpita dalla “maledizione dei mari”, un’onda carica di petrolio lasciata da una petroliera in difficoltà.
Raccolte le sue ultime forze, riesce a raggiungere la città di Amburgo e precipita sul balcone di una casa, dove abita Zorba, un gatto nero grande e grosso.
Morente, la gabbianella riesce ad affidare il suo primo e ultimo uovo al gatto ,
dopo aver richiesto di mantenere tre promesse:
1. Di non mangiare l’uovo
2. Di averne cura finché non nascerà il piccolo
3. Di insegnargli a volare
Zorba promette di prendersi cura del piccolo che sta per nascere.
E così non solo cova l’uovo, ma con l’aiuto dei suoi amici gatti, Colonnello, Diderot e Segretario, alleva con tanto amore la piccola gabbianella che nascerà da li a poco.
Viene chiamata “Fortunata”. Zorba e i suoi amici si prendono cura di lei, allevandola, nutrendola e proteggendola dai ratti delle fogne che volevano rapirla. Il problema nasce quando Zorba deve insegnare a volare a Fortunata , perché essendo un gatto non sa come insegnare ad un gabbiano a volare. I gatti fanno molti tentativi ma dopo tutti gli inevitabili insuccessi capiscono di aver bisogno di aiuto. Capiscono che tale aiuto deve essere dato da un essere umano e che per poterlo chiedere dovranno rompere un tabù: il tabù che vieta agli animali di parlare nella lingua degli uomini. Chiedono il permesso di farlo alla congregazione dei gatti del porto che, dopo una lunga riunione, lo concede. Ora i quattro amici devono scegliere l’uomo giusto. Ne sceglieranno uno particolare; una persona che passa le sue giornate su di un balcone seduto davanti ad una macchina da scrivere. Uno scrittore, quindi, un uomo la cui sensibilità gli permetterà di accettare il fatto che dei gatti possano parlare e che siano li a chiedergli di insegnare ad una gabbianella a volare. L’uomo quando sente Zorba parlare crede di avere delle allucinazioni ma ben presto si convince di non essere pazzo e ascolta il gatto.
Lo ascolta e capisce come potrà aiutare la gabbianella. Essa dovrà essere riportata nel suo elemento, nell’aria, e per questo motivo sale con lei e il gatto sul campanile della piazza di Amburgo. Qui, mentre il vento inizia a soffiare e la pioggia a cadere appoggia Fortunata sulla balaustra. Dapprima impaurita inizia a prendere confidenza con l’altezza, con l’aria e con l’acqua: tutte cose che rappresentano l’esistenza per un gabbiano
Così, a poco a poco, impercettibilmente, muove piccoli passi verso l’orlo del campanile per poi, senza neanche accorgersene, spiccare un salto e sparire verso il basso da dove poi sfreccerà verso l’alto sopra il campanile, i tetti e le gru del porto.
Una favola che racchiude un significato stupendo. Li sulla balaustra, sull’orlo del baratro la gabbianella ha capito la cosa veramente importante.
Ha capito che vola solo chi osa farlo.
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