Ecco il racconto narrato dalla nostra blogger Perry Zona, nella versione integrale tratto dal famoso romanzo giallo “Mirtillo Ribes ed il mistero dei rapiti sfioriti”
(di fianco la mappa storica).
(di fianco la mappa storica).
Si intitola
L'isola di Fògliola.
Ad ovest c’è il Voliporto, da dove si decolla per raggiungere la terra ferma. Ci sono solo due compagnie aeree a seconda delle distanze da percorrere. Già, perchè l'isola naviga nelle acque terrestri, cullata dalla corrente mite e tranquilla di Onda Azzurra, e la sua collocazione geografica varia continuamente.
Oggi per raggiungere il Brasile si impiegano due giorni, domani due minuti!!
Più o meno a metà fra il Monte Fruttiwood e il Voliporto c’è Piazza Terriccio, dove si ascolta musica in filodiffusione, grazie al negozio di petali sonori di Tullio Pano. Qui c’è chi sorseggia un innaffiatoio di erba menta e chi osserva le gocce d’acqua della fontana, che si rincorrono sui lunghi e piangenti rami del salice che ivi ha posto le sue radici. A sud-ovest di Fògliola c’è una vasta pianura verdeggiante che dirada in una lingua di sabbia chiamata Spiaggia D'Orata.
A sud si estende il trasparentissimo Lago Buco del Bruco: una vera e propria voragine che si è aperta decenni fa, durante un' invasione di bruchi mangia-foglie, sterminati grazie ad un’efficace azione disinfestante. Il versante est di Fògliola è formato da tre penisole che creano due golfi. La prima penisola a sud si può raggiungere quasi unicamente per mezzo del rustico ponte della Calendula che passa sopra al lago e raggiunge un'altezza di dodici metri. Il ponte venne costruito dagli avi di Gab il gabbiano, proprietario del Voliporto, i quali con costanza e sudore raccolsero in ogni parte del mondo rametti e ramoscelli, unendoli poi con grosse quantità di resina. Dal punto più alto del ponte, rinforzato con foglie di pannocchia,
steli di palma e corteccia di baobab, si osserva uno strepitoso panorama.
Sulla punta estrema della penisola a sud c’è il Promontorio Stagionale, luogo in cui le meraviglie della natura trovano il loro sfogo. Mai avventurarsi presso il promontorio senza l'equipaggiamento da pioggia, da sole cocente o da temporale improvviso. Occorre avere un conoscenza approfondita di se stessi e del proprio stato d'animo…poiché proprio quest’ultimo, sul promontorio crea veri e propri mutamenti climatici!
La penisola a nord, quella più rocciosa, ospita il Garofano che produce un'unica luce sempre verde, per ovviare alle possibili collisioni con le gigantesche costruzioni che la testardaggine umana fa navigare nelle acque oceaniche. Il vecchio Abele Abete ne è il centenario custode insieme a suo fratello, il plurimillenario Secuoio.
Per finire nella penisola centrale, quella compresa tra il Golfo della Primula e la Baia del Rododendro, c’è...il nulla! Nulla si sa al riguardo, nemmeno il re dei curiosi, il giornalista Elmo Pomp! Si raggiunge percorrendo Viale Floreale, l'arteria principale dell'isola, che s’interrompe proprio al confine con la fitta muraglia di cipressi che forma il Bosco Losco. Oltre tal confine nessuno ha mai messo spicchio o gambo e chiunque si trova a passare di lì per caso, scappa a gambi levati!
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