Giallo
La parola “giallo” pare arrivi a noi dalla Germania (jauln), ma è comunque affine anche al latino (galbus). La radice della parola sembra poi essere riferibile sia ad “ardere” sia a “risplendere”. Non per nulla, il verbo inglese “to glow” (che pare arrivare dritto dritto da yellow) significa anche “essere infuocato”.
E infatti splende...è uno dei colori che viene meglio percepito dall’occhio umano
è uno dei colori colori primari insieme al magenta e al ciano.
A proposito di colori facciamo un breve viaggio nella pittura.
In pittura, Vincent Van Gogh è stato un pittore che ha fatto grande uso del giallo: celebre il suo acquarello “La casa gialla”, l’abitazione in cui si era rintanato dopo il suo trasferimento ad Arles. Una curiosità: di questa casa, Van Gogh dipinse anche la propria camera da letto, un altra opera famosissima oggi esposta al Van Gogh Museum di Amsterdam. Per finire, una menzione doverosa deve andare ai suoi vasi di girasoli (una serie di 12 quadri): più che dipinti, sono delle vere e proprie esplosioni di giallo che hanno raggiunto spesso quotazioni astronomiche. Anzi, per cambiare colore, quotazioni da lasciare al verde...
In musica, il giallo che ti fa venire in mente?
Subito gli immortali Beatles e la loro scoppiettante “Yellow submarine”, un pezzo contenuto nell’album “Revolver” da cui arrivarono sia un film d’animazione piuttosto psichedelico nonchè un album con la relativa colonna sonora.
Nel cinema, invece, se devo fare un nome fra tutti, non posso non citare Alfred Hitchcock. In tv, facendo i debiti scongiuri, la mamma di tutti i gialli è la famigerata Signora Fletcher. Come già ricordato, i telefilm replicati senza pietà (soprattutto d’estate) arrivano da una serie lunghissima di romanzi gialli firmati proprio da questa scrittrice, Jessica Fletcher. Vera o di fantasia, chissà...
Quali sono le differenze tra noir e giallo?
Vogliamo essere rigorosi? Perchè no, suvvia. Il mondo del giallo è ordinato, è un’opera di ragionamento che - alla fine - deve poter chiudere il famoso cerchio. Nel noir, invece, è tutto l’opposto: il mondo del noir non è che caos, confusione e, spesso, persino fallimento. Per capirci, un omicidio nel noir riesce addirittura a portare ordine; nel giallo, invece, solo e sempre disordine.
Alcuni consigli di lettura
*** Giallo su giallo (di Gianni Mura)
Gianni Mura, cronista sportivo per “La Repubblica”, racconta un Tour de France bagnato di sangue. Il protagonista è un “io narrante” che segue il Tour, proprio come Mura ha sempre fatto: quando può mangia bene, ricrea per i lettori il clima delle tappe, telefona alla moglie, guarda l’umana e bizzarra quotidianità di una delle manifestazioni sportive più epiche. Ma guardare costa davvero caro. Una prostituta che ha tentato di adescarlo, viene trovata assassinata proprio davanti alla porta della camera d’albergo del cronista che, ovvio, viene subito sospettato, arrestato e interrogato. L’estraneità del nostro sembra appurata, ma un nuovo omicidio si abbatte sul Tour. In scena, solitario e riservato, entra il poliziotto Magrite che subito si mette a dare la caccia all’assassino, ma servirà un altro morto e una misteriosa dark lady per scoprire il legame fra i delitti e ripulire finalmente le strade francesi.
*** Il Colle fatale. Un giallo politico (di Anonimo romano)
Il 6 maggio 2011, un giorno come tanti nella stanca vita del giornalista Miretta, quando l’inaspettato accade: uno dei leader di spicco del più importante partito di opposizione, muore stroncato da un malore. Miretta si lancia, la prima pagina non è più solo un miraggio, e piomba a capofitto sul caso per scoprire che si è trattato di un omicidio con molte forze politiche coinvolte. L’omicidio, poi, non è che il primo tassello di una stroia che potrebbe ridisegnare l’assetto politico italiano. Un giallo politico all’ombra del Quirinale, una vicenda divertente, ma inquietante per quanto è reale. A raccontarla, un “Anonimo romano” molto informato dei fatti...
*** Giallo senza titolo (di Andrea Maggi e Luca Dani)
L’investigatore di polizia Galibiati indaga sull’omicidio di una giornalista televisiva, ma il “caso” non è per nulla semplice come può sembrare: sotto il tappeto si nasconde una intricata spy-story. Sarà Vittorio, un enigmatico elemento dei Servizi Segreti, a trasformare il poliziotto in protagonista della vicenda, trascinandolo verso un finale davvero inaspettato e sorprendente.
*** Giallo a tempo di Swing (di Cornell Woolrich)
Una raccolta di racconti di Cornell Woolrich, uno dei padri del noir, uscita quest’anno in occasione del centenario della nascita. Sbirri, droga e jazz, con alcune perle come “La figlia di Endicott” del 1938 (dove un capitano distrugge gli indizi che sembrano collegare sua figlia con un omicidio) e “Tre omicidi per uno” del 1942 (in cui colpisce la forte similitudine fra le scene d’apertura della storia e la prima mezz’ora de “Il ladro” di Hitchcock. Un viaggio fato di tante piccole storie nel mondo di Woolrich dove, poche le eccezioni, chi ha licenza di torturare e uccidere lavora per chi governa le nostre vite.
La parola “giallo” pare arrivi a noi dalla Germania (jauln), ma è comunque affine anche al latino (galbus). La radice della parola sembra poi essere riferibile sia ad “ardere” sia a “risplendere”. Non per nulla, il verbo inglese “to glow” (che pare arrivare dritto dritto da yellow) significa anche “essere infuocato”.
E infatti splende...è uno dei colori che viene meglio percepito dall’occhio umano
è uno dei colori colori primari insieme al magenta e al ciano.
A proposito di colori facciamo un breve viaggio nella pittura.
In pittura, Vincent Van Gogh è stato un pittore che ha fatto grande uso del giallo: celebre il suo acquarello “La casa gialla”, l’abitazione in cui si era rintanato dopo il suo trasferimento ad Arles. Una curiosità: di questa casa, Van Gogh dipinse anche la propria camera da letto, un altra opera famosissima oggi esposta al Van Gogh Museum di Amsterdam. Per finire, una menzione doverosa deve andare ai suoi vasi di girasoli (una serie di 12 quadri): più che dipinti, sono delle vere e proprie esplosioni di giallo che hanno raggiunto spesso quotazioni astronomiche. Anzi, per cambiare colore, quotazioni da lasciare al verde...
In musica, il giallo che ti fa venire in mente?
Subito gli immortali Beatles e la loro scoppiettante “Yellow submarine”, un pezzo contenuto nell’album “Revolver” da cui arrivarono sia un film d’animazione piuttosto psichedelico nonchè un album con la relativa colonna sonora.
Nel cinema, invece, se devo fare un nome fra tutti, non posso non citare Alfred Hitchcock. In tv, facendo i debiti scongiuri, la mamma di tutti i gialli è la famigerata Signora Fletcher. Come già ricordato, i telefilm replicati senza pietà (soprattutto d’estate) arrivano da una serie lunghissima di romanzi gialli firmati proprio da questa scrittrice, Jessica Fletcher. Vera o di fantasia, chissà...
Quali sono le differenze tra noir e giallo?
Vogliamo essere rigorosi? Perchè no, suvvia. Il mondo del giallo è ordinato, è un’opera di ragionamento che - alla fine - deve poter chiudere il famoso cerchio. Nel noir, invece, è tutto l’opposto: il mondo del noir non è che caos, confusione e, spesso, persino fallimento. Per capirci, un omicidio nel noir riesce addirittura a portare ordine; nel giallo, invece, solo e sempre disordine.
Alcuni consigli di lettura
*** Giallo su giallo (di Gianni Mura)
Gianni Mura, cronista sportivo per “La Repubblica”, racconta un Tour de France bagnato di sangue. Il protagonista è un “io narrante” che segue il Tour, proprio come Mura ha sempre fatto: quando può mangia bene, ricrea per i lettori il clima delle tappe, telefona alla moglie, guarda l’umana e bizzarra quotidianità di una delle manifestazioni sportive più epiche. Ma guardare costa davvero caro. Una prostituta che ha tentato di adescarlo, viene trovata assassinata proprio davanti alla porta della camera d’albergo del cronista che, ovvio, viene subito sospettato, arrestato e interrogato. L’estraneità del nostro sembra appurata, ma un nuovo omicidio si abbatte sul Tour. In scena, solitario e riservato, entra il poliziotto Magrite che subito si mette a dare la caccia all’assassino, ma servirà un altro morto e una misteriosa dark lady per scoprire il legame fra i delitti e ripulire finalmente le strade francesi.
*** Il Colle fatale. Un giallo politico (di Anonimo romano)
Il 6 maggio 2011, un giorno come tanti nella stanca vita del giornalista Miretta, quando l’inaspettato accade: uno dei leader di spicco del più importante partito di opposizione, muore stroncato da un malore. Miretta si lancia, la prima pagina non è più solo un miraggio, e piomba a capofitto sul caso per scoprire che si è trattato di un omicidio con molte forze politiche coinvolte. L’omicidio, poi, non è che il primo tassello di una stroia che potrebbe ridisegnare l’assetto politico italiano. Un giallo politico all’ombra del Quirinale, una vicenda divertente, ma inquietante per quanto è reale. A raccontarla, un “Anonimo romano” molto informato dei fatti...
*** Giallo senza titolo (di Andrea Maggi e Luca Dani)
L’investigatore di polizia Galibiati indaga sull’omicidio di una giornalista televisiva, ma il “caso” non è per nulla semplice come può sembrare: sotto il tappeto si nasconde una intricata spy-story. Sarà Vittorio, un enigmatico elemento dei Servizi Segreti, a trasformare il poliziotto in protagonista della vicenda, trascinandolo verso un finale davvero inaspettato e sorprendente.
*** Giallo a tempo di Swing (di Cornell Woolrich)
Una raccolta di racconti di Cornell Woolrich, uno dei padri del noir, uscita quest’anno in occasione del centenario della nascita. Sbirri, droga e jazz, con alcune perle come “La figlia di Endicott” del 1938 (dove un capitano distrugge gli indizi che sembrano collegare sua figlia con un omicidio) e “Tre omicidi per uno” del 1942 (in cui colpisce la forte similitudine fra le scene d’apertura della storia e la prima mezz’ora de “Il ladro” di Hitchcock. Un viaggio fato di tante piccole storie nel mondo di Woolrich dove, poche le eccezioni, chi ha licenza di torturare e uccidere lavora per chi governa le nostre vite.
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