venerdì 20 novembre 2009

Il Telefono Rosa: terza e ultima parte

Difficoltà incontrate?
Molte. Dalle croniche difficoltà economiche di tutte le associazioni di volontariato, ai problemi di creare e sostenere reti di tutela e di supporto. Dalle azioni a favore delle donne a quelle di sensibilizzazione nei confronti del genere maschile, che deve farsi carico di riconoscere che la violenza è quasi essenzialmente un comportamento maschile. Ma bisogna anche dire che nel limite del possibile le istituzioni ed enti privati fanno il possibile per garantire una attività ai massimi livelli.

Soddisfazioni ottenute?
Parlare di soddisfazioni non è facile, nel nostro settore. Però vediamo donne violentate che riprendono in mano la loro vita. Donne con figli che lasciano il "posto sicuro", che ormai è violento, e che si adattano a qualunaque lavoro pur di creare indipendenza e autonomia per sè o i propri figli. Vediamo la dimensione internazionale e mondiale della violenza: accogliamo donne di ogni etnia. Se soddisfazione ci deve essere, è quella di essere sempre in prima fila e sempre pronte quando una donna ha bisogno di noi.

Obiettivi futuri?
Il mantenimento dei livelli attuali di attività, e dei servizi esterni, soprattutto quelli con il camper itinerante di Vicino a Te. La promozione di pratiche univoche nella Regione Piemonte per realizzare metodologie adeguate nel contrasto alla violenza. La creazione di reti di supporto e di ulteriori spazi per accogliere le donne. Obiettivi tanti: energia anche, ma ovviamente non dipende solo da noi.

La situazione delle donne oggi rispetto al passato...
Vedo miglioramenti sulla base della consapevolezza delle donne e del coraggio che hanno per la denuncia o per percorrere la strada della propria autonomia. Ma avremo ancora tante vittime, anche uccise, perchè ormai le dinamiche violente si alimentano di modalità che non sono solo di sopraffazione, ma di eliminazione.

Le situazioni ricorrenti più spiacevoli...
Donne vittime di stalking, perchè non si sa mai dove si fermerà il perpetratore. Donne sole con splendidi bambini al seguito, che non hanno dove andare. Ma l'elenco sarebbe infinito: ogni storia ha qualcosa che la rende più spiacevole di quella precedente.

Il piemonte è una realtà a sè o simile al resto d'Italia dove operano altre associazioni simili?
Pensiamo che la violenza sia un fenomeno globale. Non ci sentiamo di appartenere a territori migliori o peggiori. Le amiche delle altre associazioni la pensano come noi, infatti.

Un consiglio per ogni donna...
Non accettare la violenza, non sperare che un uomo violento cambi, sappia distinguere tra il proprio amore e come questo amore è ricambiato. Sul nostro sito ci sono molti materiali, alcuni pratici: invitiamo tutte le donne a consultare il sito e a conoscere la violenza: per sè ma anche per le vicine di casa. le amiche, le parenti. Ma questa è poi la raccondazione che facciamo anche agli uomini. Attenzione, vicinanza e solidarietà: e la violenza dovrà fare un passo indietro.

Ringraziando Lella Melzo vi segnalo con piacere il sito dell'Associazione : http://telefonorosa.altervista.org/

Nessun commento: