Perchè l'idea di un turismo alternativo ed eco compatibile che vuole offrire al Turista uno scambio culturale e umano,oltre ad un incontro con il territorio?
E' un turismo alternativo,la microricettività è un'alternativa. Il gestore stesso è diverso dall'albergatore classico,è più sensibile nei confonti del "turista". Questo tipo di turismo porta utili,ma non molti, viene fatto più per passione, lo scambio è alla base,uno scambio culturale,umano,di ospitalità. E' fondamentale la volontà di voler far conoscere il territorio in ogni suo aspetto,la volontà di voler aprire la propria "casa, il proprio "mondo domestico" al tursita, di farlo sentire come parte integrante della famiglia.
Il turista è visto come un mondo diverso che approda in "casa", un mondo che arricchisce soprattutto a livello umano, è come se chi ospitasse il turista facesse un viaggio nella sua terra,in sua compagnia.
Che difficoltà avete incontrato?
Sono Presidente di questa Associazione già da sei anni e i maggior ostaci incontrati riguardavo le relazioni con la Pubblica Amministrazione, ossia non ci consideravano. Grazie alla nostra costanza,al nostro impegno,alla nostra compattezza siamo riusciti nel tempo ad ottenere visibilità e credibilità, ed ora siamo considerati anche dalla Pubblica Amministrazione, considerati giustamente come un turismo alternativo e non tradizionale nel senso stretto della parola, sebbene cerchiamo di conservare e diffondere le nostre tradizioni.
Che soddisfazioni e gratificazioni avete ottenuto?
La soddisfazione maggiore è stata il Tam Tam delle persone,numerosissime,che hanno partecipato ai corsi indetti dall'Associazione stessa. Una partecipazione molto sentita, dettata da una passione autentica e dalla voglia di diffondere questo turismo alternativo che è anche un "recupero" del territorio.Molte case sfitte infatti sono state restrutturate, recuperate e utilizzate. Molti paesini che soffrono di uno spopolamento incessante oggi sono ritornati a vivere.
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